Valentina Arzilli, Managing Director La Perla di Torino, racconta le evoluzioni dell’azienda, che dal 2021 ha segnato un +25% nel suo fatturato

Da oltre trent'anni La Perla di Torino racconta l'eccellenza del cioccolato nel mondo. Tra crescita economica, innovazioni tecnologiche e incremento dell'export, l'azienda è riuscita a segnare +25% dal 2021 a oggi. Gli strumenti introdotti per raggiungere questo ambizioso risultato sono tanti. Passano attraverso parole come blockchain e industria 4.0, ma soprattutto cioccolato. Tutto per offrire al consumatore il miglior prodotto made in Italy, tracciabile, ma soprattutto buono.

I fattori della crescita di La Perla di Torino

La Perla di Torino, marchio sinonimo di eccellenza del cioccolato italiano nel mondo, grazie a un solido progetto imprenditoriale ha saputo trasformarsi negli anni da piccolo laboratorio artigianale in un’azienda strutturata, altamente competitiva e votata all’innovazione. Questi tratti distintivi hanno consentito al brand torinese il raggiungimento di nuovi ambiziosi traguardi e successi. Questo risultato è stato reso possibile anche grazie a una continua espansione sui mercati esteri, in particolare Francia, Germania e Svizzera. La crescita del personale è stata pari al +15%, con ulteriori nuove assunzioni previste entro la fine del 2023.

Dietro al successo di La Perla di Torino ci sono una continua formazione e un costante aggiornamento, che si traducono in efficientamenti produttivi, secondo i più moderni dettami dell’industria 4.0. La produzione è più smart e sostenibile. Inoltre, grande attenzione alle novità tecnologiche del settore, come la rivoluzionaria blockchain legata all’industria alimentare. L'azienda sta iniziando a lavorare a questo progetto grazie all’adesione a un’iniziativa ICE (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane promossa dal Governo italiano).

Questa e altre attività che garantiscono basi solide per la nostra crescita, sono state fortemente volute da Valentina Arzilli, che oggi guida l’azienda insieme al padre Sergio Arzilli, portando il suo know-how internazionale e una spinta all’innovazione in termini di processo e di espansione verso nuovi mercati. Proprio la tecnologia blockchain è in grado di giocare un ruolo fondamentale su entrambi i punti. Infatti, garantisce la totale tracciabilità di un prodotto e quindi la tutela per il consumatore finale. Al contempo è importante per il commercio sui mercati esteri e la relativa valorizzazione dei prodotti italiani, che in questo modo saranno maggiormente protetti.

Intervista a Valentina Arzilli, Managing Director La Perla di Torino

L’espansione sui mercati esteri rimane sempre un obiettivo prioritario per La Perla di Torino. Cosa vi guida nella scelta dei partner?

Qualità, cura e design sono nel Dna di tutti i nostri prodotti, per questo ricerchiamo partner all’estero in grado di riflettere le nostre peculiarità e non un semplice punto vendita. La nostra volontà è quella di esportare l’italianità più vera e senza compromessi, interpretata sul profilo dell’alta gamma, che raccontiamo e presentiamo sia di persona durante gli appuntamenti di rilevanza internazionale sia attraverso un’attenta comunicazione social e digital, trasparente e capace di riflettere i nostri valori e il nostro stile.

Industria 4.0: automatizzazione e interconnessione per una produzione più smart e sostenibile, anche per il fattore umano. Solo nel 2023 l’azienda torinese ha investito oltre 250.000 euro in nuovi macchinari, interfacce e un gestionale in grado di dialogare con le macchine 4.0 per migliorare la pianificazione del lavoro. Qual è l'obiettivo dell'investimento?

L’industria 4.0 rappresenta una trasformazione tecnologica che ha l’obiettivo di semplificare le condizioni di lavoro, aumentare la produttività degli impianti e migliorare la qualità dei prodotti. Per questo stiamo lavorando con grande entusiasmo per abbracciare questo cambiamento, che porterà un grande beneficio in ottica di ottimizzazione dei processi e di miglioramento dello stress lavorativo, grazie a nuove automatizzazioni sia nel lavoro day by day che in quello a lungo termine. Come tutti i grandi cambiamenti la fase di transizione che stiamo vivendo è delicata perché per le persone significa impostare un modo di lavoro innovativo, diverso, che non tutti riescono ad abbracciare con facilità. Ognuno di noi, per attitudine personale, davanti al cambiamento reagisce in maniera diversa e il mio compito oggi è proprio quello di accompagnarli in questo passaggio.

Rivoluzione blockchain nel cioccolato: tracciabilità, filiera e tutela del Made in Italy. Sta diventando una certificazione sempre più diffusa anche in ambito agroalimentare. Come vi siete avvicinati a questa tecnologia?

La tecnologia blockchain nel settore agroalimentare sta creando una vera catena di fiducia, garantendo la tracciabilità e la sicurezza dei prodotti alimentari. Prendere parte a questo processo è un ulteriore step che completa il percorso di certificazioni già intrapreso. Quando dal 2017 abbiamo trasferito il nostro laboratorio in un nuovo spazio produttivo, abbiamo deciso di metterci in gioco e di costruirlo per rispondere ai parametri di BRCSGS, un sistema di autovalutazione e certificazione che viene richiesto per accedere a determinati mercati e che viene riconosciuto alle aziende che lavorano in conformità alle più stringenti normative di qualità nei processi produttivi e di sicurezza alimentare. BRCGS, infatti, oltre all'ambito legato alla sicurezza alimentare, richiede alle aziende la redazione di una documentazione tecnica specifica sul personale, sulle modalità di lavoro e sugli obiettivi a breve e a lungo termine.

I nostri obiettivi per il triennio 2022-2024, ad esempio, erano l’implementazione della cultura della sicurezza alimentare dove il responsabile qualità affianca il personale e lo sottopone a verifiche periodiche, progetti formativi a tema sicurezza alimentare per il board e per il personale, l’acquisto di nuovi macchinari, l’aumento del personale al fine di ridurre il carico di lavoro sul singolo dipendente, l’ampliamento degli spazi con un nuovo magazzino dedicato allo stoccaggio di prodotto e infine il cambio del sistema gestionale. Obiettivi molto ambiziosi che siamo riusciti a raggiungere con successo dato che nell’audit di valutazione annuale degli enti certificatori quest’anno siamo stati promossi con la valutazione più alta secondo tutti i parametri: un autorevole riconoscimento per il lavoro che svolgiamo quotidianamente con grande cura e attenzione al dettaglio, e un’ulteriore garanzia per il consumatore finale in termini di sicurezza e di elevata qualità del prodotto finito.

Oltre il 50% della produzione firmata La Perla di Torino va all’estero, dove il prodotto-cioccolato è molto più destagionalizzato rispetto all’Italia. Per questo l'azienda sta portando avanti ormai da qualche anno un lavoro di ricerca per portare sul mercato un prodotto più “fresco”, che possa incontrare il suo gusto anche nei mesi più caldi. Qual è il feedback dei clienti?

La nostra storia è fatta di ricette classiche che si accompagnano a sperimentazioni creative spesso ispirate all’arte della Pasticceria e realizzate a partire da ingredienti di primissima qualità. L’accoglienza del pubblico verso le nostre ultime creazioni come i tartufi limoncello e meringa ci rende molto orgogliosi perché è la dimostrazione dell’Eccellenza di un prodotto artigianale italiano nato dalla passione e dalla cura con cui lavoriamo ogni giorno. Sia in fase di ricettazione sia nella realizzazione di raffinati packaging confezionati a mano studiati nei minimi dettagli.

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