Il locale di via Porpora, a Milano, fa esordire la sua terza drink list e propone serate a tema dolce, con dessert al cucchiaio serviti al bancone

Il Norah was Drunk ha messo l'assenzio al centro della sua proposta, ma per una sera ha scelto di scommettere sui dolci. Il locale milanese, gioiellino di Stefano Rollo e Niccolò Caramiello aperto lo scorso febbraio in zona Lambrate, ha ospitato per una serata speciale, dietro il bancone, Luigi Giuffrè, pasticcere siciliano che lavora nella ristorazione.

Due dessert al cucchiaio con una componente alcolica

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Giuffrè ha ideato due dessert al cucchiaio preparati con i pochi strumenti a disposizione - il Norah non ha una cucina vera e propria -, dunque con frusta, spatola e forno a microonde. I due dolci, serviti in coppetta da drink al costo di 6 euro l'uno, includevano una componente alcolica. Cioccolato, arancia e rhum aveva un crumble di arancia, mousse al cioccolato 60%, gelatina al rhum e cialda al gurè di cacao. Nocciola, caffè e Borghetti, invece, era una mousseline alla nocciola con crumble al caffè, gel al Borghetti e meringa al caffè.

«I clienti si sono dimostrati incuriositi e hanno apprezzato la serata speciale, con i dolci serviti al bancone come fossero cocktail», ci spiega Stefano Rollo, uno dei titolari del cocktail bar. «L'abbinamento con i nostri drink era libero, la serata ha funzionato bene e stiamo pensando di replicare a dicembre con un'altra data, questa volta con dolci di ispirazione natalizia».

La nuova drink list del Norah was Drunk

Intanto, il Norah rinnova la sua proposta presentando una nuova drink list. Niccolò Caramiello, mixologist e co-proprietario del locale, ci spiega: «Non siamo una absintheria, ma un locale dedicato alla degustazione e alla miscelazione a base di assenzio, che si presenta al quartiere con un'offerta di qualità». Confermate dieci referenze di assenzio, quattro "absinthe cocktail" - dove spicca l'Absinthe Mule, bestseller del locale, un twist sul Moscow Mule con assenzio, lime, mandorla e ginger beer - e una lista di 15 cocktail rinnovata parzialmente. «Abbiamo tenuto alcuni drink molto apprezzati come il Menage a trois (vodka, fake lime cordial, essenza al lemongrass) e il Tea smash (gin, limone, zenzero, tè al bergamotto, liquore al pompelmo rosa), e giocato con altri». Come il Dry Apple Martini, versione elegante e bilanciata di un cocktail storico. «Partendo da un distillato di sidro di mele - il Calvados - non invecchiato e quindi dalle note fresche e acidule, si ricrea un Martini cocktail molto leggero che rievoca in bocca la sensazione di mordere una mela. Anche grazie alla soluzione di acido lattico e alla profumata melina marinata nel Calvados e importata direttamente dalla Francia», spiegano i ragazzi del Norah. Degno di nota anche lo Psycho Gibson, con gin al cipollotto, mastiha, vermuth dry e cipollina alla menta, e l'House Irish Coffee, dove il caffè filtro specialty incontra il whiskey irlandese e si accompagna a una panna montata con un goccio di assenzio.

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Una proposta food per distinguersi

«Tecnica e palato» chiude Stefano Rollo, «vogliamo che arrivi questo ai nostri clienti». In accompagnamento, una proposta food molto particolare, sempre nel segno della differenziazione: sardine, sgombro, polpo, baccalà portoghese, serviti in originali e colorate scatolette di latta, ma anche Jamon iberico, selezione di formaggi e cozze. Il tutto accompagnato dal pane del panificio Le Polveri di Aurora Zancanaro.

Ernesto Brambilla

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