A discapito del nome, che evoca una parte non frontale e in secondo piano, il retrobanco è, invece, una zona di strategica importanza nel negozio. Insieme al banco, è il primo punto di contatto con il cliente, entra nel suo campo visivo quando arriva n

A discapito del nome, che evoca una parte non frontale e in secondo piano, il retrobanco è, invece, una zona di strategica importanza nel negozio. Insieme al banco, è il primo punto di contatto con il cliente, entra nel suo campo visivo quando arriva nel locale, quando alza gli occhi dalla vetrina del bancone, aspettando di essere servito o in attesa del suo pacchetto, mentre paga. È la zona che accoglie, supporta o rapisce l’interesse del consumatore, oppure lo respinge, dipende dai casi.

Comunica la cifra distintiva del negozio

Oggi, per certo, quali che siano le sue dimensioni, il retrobanco è uno spazio ideale per comunicare ai consumatori la cifra distintiva del negozio, la personalità del professionista che lo anima, è una porta di accesso all’universo che abita lì: uno “stargate”. Pertanto nel progettare l’arredamento di una pasticceria o gelateria quest’area richiede particolare attenzione, con una diligente valutazione e pianificazione delle attività che vi si svolgeranno, e di quante persone saranno impegnate a lavorare nella zona. Le nuove tecnologie mettono a disposizione soluzioni che si adattano a ogni esigenza funzionale e di stile; i banchi refrigerati hanno estetiche raffinate, di design, sono personalizzabili e si inseriscono armoniosamente nello stile del locale: possono essere monoliti sospesi, armadi attrezzati. Sono tutte soluzioni che lasciano la parte alta - l’alzata del retrobanco - a vista, che si staglia sopra i 90 - 100 cm del piano del retrobanco.

Come impiegare questo spazio aperto sulla clientela

Le avanguardie, guidano l’evoluzione di questa particolare area. In alcuni casi diventa una zona decorativa, oppure di comunicazione attraverso i moderni sistemi del digital signage: comunicare per immagini è uno strumento del mondo di oggi, si possono raccontare prodotti, lavorazioni, offerte e quant’altro possa essere utile a coltivare un rapporto con i propri clienti. Altrettanto distintiva, e meno impegnativa, una rastrelliera per i nastri da confezione, o ripiani ben organizzati per gli accessori da incarto, o una originale esposizione delle confezioni personalizzate. E ancora: per “comunicare” la qualità della propria offerta si può optare anche per frigoriferi sospesi, dagli sportelli trasparenti e illuminati da Led che stuzzicano la golosità del cliente.

Vietata la trascuratezza

Insomma, indipendentemente dalle risorse disponibili, la libera e personale interpretazione, di questo spazio in particolare, dipende dalla personalità di chi lo anima, dal suo gusto e dalla volontà di evidenziare tratti distintivi del suo fare. Vale una unica regola: tutto deve essere pianificato e organizzato, assolutamente vietati trascuratezza e disordine. Anche il caos, se ben studiato, può essere originale e comunicativo.

Lorella Carminati

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