La pasticceria Cavour 1880, della famiglia Cerea, ha fatto un accurato restyling. Conservando la storicità e valorizzando il territorio, anche con i materiali utilizzati

Il restyling di un locale storico è sempre un’operazione delicata. Da una parte, c’è quello che va assolutamente lasciato, restaurato, ripulito, recuperato. Dall’altro, c’è quello che invece va cambiato per ottimizzare gli spazi e per offrire al cliente una fruizione e un servizio al passo con le esigenze contemporanee. Un esercizio di equilibrio che è pienamente riuscito al caffè pasticceria Cavour 1880 di Bergamo Alta che, dopo alcuni mesi di chiusura, a fine '19 ha riaperto i battenti completamente rinnovato. Gli elementi storici sono rimasti tutti, a cominciare dalle vetrine affacciate sulla via principale di Bergamo Alta. Varcando la soglia, si possono ancora ammirare i soffitti a volta, gli affreschi e le scaffalature d’epoca con i vasi di cristallo colmi di caramelle colorate della prima sala, dedicata al banco bar e a quello della pasticceria. Però, si nota anche che molto è cambiato, a cominciare dalla migliore qualità della luce. Nel nuovo banco pasticceria, le vetrine sono state ribassate e non rappresentano più una barriera tra clienti e commessi, ma sono diventate un piano d’appoggio supplementare, oltre a valorizzare meglio i dolci esposti.

Un ambiente all'altezza della qualità

Nella seconda saletta, pure questa oggi più luminosa, la ristrutturazione ha fatto sparire elementi di servizio come la vetrina refrigerata e il banco per il buffet. Tutto lo spazio è così dedicato a tavolini e sedute in toni pastello. La tromba delle scale, prima un anonimo passaggio tra le salette sul fronte e la sala da tè sul retro, oggi è un ambiente caldo e avvolgente, con la scenografica scala-scultura affrescata che cattura l’occhio. Il sottoscala è stato valorizzato e oggi vi trova posto un accogliente tavolo in legno abbracciato da divanetti e poltroncine imbottite. Anche la sala da tè (annessa al locale nel 1994) ha cambiato arredi ed evoca le atmosfere dei caffè viennesi, con tavolini in marmo, pareti rivestite da raffinati pannelli decorativi in stile cinese e una tavolozza di colori giocata sui grigi e su tonalità naturali più spente. Il fil rouge di tutti gli interventi è la preziosità dei materiali usati, molti dei quali di provenienza locale e lavorati da artigiani del territorio, come nel caso del marmo verde delle Alpi per il banco bar. Troviamo poi pavimenti in petit granit, pietra di Sarnico, breccia di Stazzema per i tavolini, corrimani in mogano, arredi in cedro, carta da parati a pergamena decorata a mano e con motivi floreali in rilievo. Tutti dettagli che contribuiscono a creare un ambiente all’altezza della qualità della proposta. Proposta che, da parte sua, non è cambiata: dal laboratorio artigianale della famiglia Cerea continuano a uscire classici come la torta Donizetti o la torta Cavour, accanto a brioches, biscotti, pasticcini, mignon e dolci al cucchiaio. Inoltre, c’è un menu per il pranzo leggero e, la domenica, il tradizionale gran buffet.

L ‘intervista a Rossella Cerea

Il Caffè Pasticceria Cavour 1880, a Bergamo Alta, appartiene alla catena dei Locali Storici d’Italia. Nel 1994 venne acquistata da Vittorio Cerea, capostipite della famiglia di ristoratori cui oggi fanno capo il Relais & Chateaux Da Vittorio di Brusaporto (Bg), 3 stelle Michelin, presente anche a St.Moritz e Shanghai, una fiorente attività di catering, una partecipazione nella società di ristorazione Vicook e un’attività di commercio online. Oggi la famiglia Cerea è rappresentata dai fratelli Enrico, Francesco, Barbara, Roberto e Rossella. Quest’ultima è responsabile del Cavour.

Perché avete deciso di rinnovare il locale? Dopo un primo restauro attuato nel 1994, quest’ultima ristrutturazione si è resa necessaria anche in un’ottica di ampliamento (l'apertura della Locanda, al piano superiore, con 6 camere, ndr).

Quali sono stati gli obiettivi del restyling? Gli interventi sono stati prima di tutto conservativi, perché il desiderio era quello di poter mantenere nell’antico splendore le finiture originali di un locale attivo già alla fine dell’800. Il progetto dello studio Dordoni ha però permesso di inserire anche materiali innovativi che, armonizzandosi con la struttura, creano la giusta commistione tra antico e nuovo.

Flavia Fresia

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