Nel pdv di Heytea, in Cina, sono stati adottati una serie di pratici elementi a media altezza, in legno e in tessuto, per garantire ai clienti un comodo appoggio durante l’attesa in coda

Hangzhou (Cina). La cultura del tè in Cina ha una storia millenaria, fatta di riti di grande bellezza, tramandati di generazione in generazione e consumati in un’atmosfera di lenta contemplazione. La cittadina di Hangzhou ricca di storia e di arte e un tempo considerata una delle sette capitali della Cina, è famosa per il suo tè Longjing, e per le sue splendide tea houses lungo il lago dell’Ovest dove è possibile degustare una tazza di tè secondo i riti tradizionali. In questo contesto la cultura del tè incontra il progetto di Heytea firmato dallo studio Nota architects: un panificio-pasticceria che trae ispirazione dalle piantagioni di tè che si trovano in montagna e che affianca ad una dimensione più dinamica una più meditativa e rilassante, offrendo anche l’opportunità di godere di una sosta piacevole e stimolante in un ambiente decisamente inusuale. Dall’esterno lo spazio sembra animato da una forte contemporaneità, ma al suo interno Heytea assume una connotazione decisamente più accogliente e invitante. La scelta dei materiali e delle tonalità di colore giocano appieno il loro ruolo primario e ricreano un’atmosfera più calda, fatta di elementi che evocano una naturalità propria dei giardini del tè.

Orientare tre flussi di traffico

Al suo ingresso, il locale è palesemente strutturato secondo un’organizzazione spaziale molto attenta e tale da permettere ai clienti di muoversi in maniera funzionale, secondo tre flussi di movimento: quello diretto al panificio, quello diretto al grande bancone delle bevande e quello della consegna per chi predilige il take away. Tutto questo è reso possibile dall’installazione di una serie di pratici elementi a media altezza, in legno e in tessuto, pensati, oltre che per distribuire il flusso dei clienti, anche per garantire ai clienti un comodo appoggio durante l’attesa in coda.  Al colorato pavimento in marmo verde Alpi alternato a lunghe strisce in pietra grigia, si contrappone il rivestimento del bancone vendita dalle tonalità neutre che richiama il sistema di listelli bianchi di legno che ricoprono l’intero soffitto. Sulla sinistra, prende forma il banco della panetteria in parte rivestito in legno e dotato di grandi vetrine dove vengono esposti giornalmente i prodotti in vendita. A fianco di esso una parete completamente piastrellata di nero lascia intravedere da una piccola finestra un angolo del laboratorio retrostante, dove lavorano incessantemente i fornai.

Effetto "garden" per il relax

Se da un lato l’Heytea rappresenta il luogo perfetto per il take away, oggi più che mai attuale in tempo di pandemia, dall’altro in fase progettuale è stato pensato con una duplice valenza e quindi anche come luogo per una pausa piacevole e rilassante dove ritrovare la propria dimensione ideale. Qualche seduta in ferro bianco e in legno circondata da grandi fioriere verdeggianti disposta  in fondo al locale  delimita una zona degustazione sobria e accogliente e anticipa un percorso del tutto invitante per chi volesse “risalire” lungo una piantagione di tè in montagna. Ripensata e rivisitata in forma contemporanea, l’idea di questo spazio verde si traduce nella realizzazione di una serie di gradinate irregolari allestite e corredate di fioriere, morbide sedute in tessuto verde brillante e qualche tavolino in legno e metallo. Uno spazio molto particolare, una sorta di giardino contemporaneo dove ci si può concedere un break dallo stress quotidiano per ritrovare un proprio equilibrio in un'atmosfera di quieta contemplazione.

Barbara Delmiglio e Chiara Naldini

Huang Pengfei e Quian Shiyun

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