Dal 1° marzo al 30 aprile 2024 sarà possibile accedere alle sovvenzioni per l’acquisto di macchinari e beni strumentali per ristoranti, gelaterie, laboratori e pasticcerie

Ci sono nuovi fondi disponibili per i contributi alle pasticcerie. Dal 1° marzo al 30 aprile 2024 le imprese di ristorazione con somministrazione, gelaterie e pasticcerie o produzione di pasticceria fresca potranno presentare le domande per il contributo in conto capitale - cioè a fondo perduto - per l’acquisto di macchinari professionali e di beni strumentali. La domanda deve essere presentata sotto forma di dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, che attesti il possesso dei requisiti per l’ottenimento di questi contributi.

Le richieste saranno valutate in base all'ordine cronologico di presentazione, fino a esaurimento dei fondi disponibili (che ammontano a 56 milioni di euro). Quindi, bisogna affrettarsi. Quelle presentate nei termini che non troveranno copertura finanziaria, saranno sospese fino all’accertamento di eventuali condizioni come, ad esempio, le decadenze di precedenti domande.

Come vengono concessi i contributi

La concessione del contributo richiede due fasi. La prima riguarda la domanda di concessione. La seconda è quella di erogazione, che va presentata non oltre il 30 giugno 2025, dopo aver effettuato tutti gli investimenti. Con la prima domanda è possibile chiedere l'erogazione di un anticipo massimo del 50% del contributo richiesto, previa presentazione di fidejussione bancaria.

Contributi alle pasticcerie: chi sono i soggetti ammessi

I contributi potranno essere richiesti dalle imprese con i seguenti requisiti. Prima di tutto, si valuteranno le domande provenienti dalle aziende con codice Ateco 56.10.11 (Ristorazione con somministrazione); 56.10.30 (Gelaterie e pasticcerie) e 10.71.20 (Produzione di pasticceria fresca).

Inoltre, dovranno essere imprese nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non in stato di liquidazione volontaria o giudiziale, né soggette ad una procedura di concordato preventivo o altra concorsuale. Se si tratta di società di capitali (per azioni, in accomandita per azioni o a responsabilità limitata), non devono aver perso, come da regolamento di esenzione Ue, più della metà del capitale sociale sottoscritto a causa di perdite diminuite delle riserve e altre voci considerate come fondi propri.

Inoltre, le imprese richiedenti i contributi dovranno essere iscritte presso Inps o Inail con posizione contributiva regolare. A documentare questa condizione deve esserci il Documento unico di regolarità contributiva (Durc). Bisogna essere in regola con gli adempimenti fiscali ed essere in possesso di posta elettronica certificata (Pec) funzionante e iscritta alla Camera di commercio. È necessario aver restituito somme eventualmente dovute a seguito di provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal Ministero dell'Agricoltura e non aver ricevuto e successivamente non rimborsato o depositato in un conto bloccato aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione Ue.

Non bisogna aver subito l’applicazione di sanzioni interdittive. In più, l'impresa non deve avere legali rappresentanti o amministratori che, alla data di presentazione della domanda, siano stati condannati, con sentenza definitiva o simili, per reati che costituiscano motivo di esclusione di un operatore economico dalla partecipazione a procedure di appalto.

Quali spese sono ammesse e quali no

Tra le spese ammesse per i contributi in conto capitale ci sono quelle per l'acquisto di macchinari professionali e di beni strumentali all’attività dell’impresa, nuovi di fabbrica, organici e funzionali, acquistati alle normali condizioni di mercato da terzi che non hanno relazioni con l’impresa o successivamente alla domanda di concessione del contributo. Devono essere mantenuti nello stato patrimoniale per almeno tre anni dalla data di concessione. Inoltre, dovranno essere pagati con sistemi che permettono la tracciabilità e interamente sostenute e pagate entro otto mesi dalla data di concessione.

Non sono invece ammesse le spese di importo inferiore a 516,46 euro, al netto di Iva, a meno che non siano iscritte nello stato patrimoniale per almeno tre anni dalla data di concessione del contributo. Le spese per macchinari, impianti, attrezzature e software acquistati con permute, tramite compensazione delle spese e soggetti a sconti o abbuoni non riceveranno alcun rimborso. Idem per le spese per l'acquisto di componenti, pezzi di ricambio o parti di macchinari, impianti e attrezzature che non soddisfano il requisito dell'autonomia funzionale. Stessa cosa è prevista per gli investimenti su terreni e fabbricati, incluse le opere murarie di qualsiasi genere, compresi gli impianti idrici, elettrici, di allarme, riscaldamento e raffreddamento, o per mezzi targati e per beni usati o rigenerati.

Non fanno parte delle spese ammesse le utenze di qualsiasi genere, compresa la fornitura di energia elettrica, gas, nonché imposte, tasse, contributi e oneri sociali di qualsiasi genere. Esclusi anche gli importi legati ai buoni pasto, costi legali e notarili, consulenze di qualsiasi genere o quelle spese non direttamente finalizzate all’attività dell'impresa.

A quanto ammonta il contributo

Il contributo in conto capitale per pasticcerie e tutte le attività incluse nell'elenco non sarà superiore al 70% delle spese totali ammissibili per un importo non superiore a 30.000,00 euro. I contributi sono concessi nei limiti del regolamento Ue (de minimis) e non potranno essere cumulabili con altre agevolazioni pubbliche per le medesime spese.

Come presentare le domande

Le domande per accedere al contributo vanno caricate sul sito internet del soggetto gestore, dove sono disponibili la documentazione e la modulistica necessarie alla partecipazione. La relativa domanda deve essere firmata digitalmente dal rappresentante legale e dovrà essere presentata, tramite la piattaforma informatica sul sito internet di Invitalia, a partire dalle ore 10:00 del 1° marzo e fino alle ore 10:00 del 30 aprile 2024. Bisognerà eseguire l'accesso tramite Spid, carta nazionale dei servizi o carta d’identità elettronica.

Il rappresentante legale dell’impresa richiedente potrà anche delegare alla compilazione della domanda un’altra persona fisica. Alla presentazione della domanda, sarà rilasciato il Codice unico di progetto (Cup) che dovrà essere riportato su ciascun giustificativo di spesa e sulla richiesta di erogazione. Una volta trasmessa la domanda il sistema rilascerà l’attestazione d’avvenuta presentazione, in cui saranno indicate la data e l’ora di trasmissione della stessa. Solo al rilascio di tale attestazione la domanda di agevolazione s’intende correttamente trasmessa.

Come verranno erogati i contributi alle pasticcerie

Per l’erogazione dei contributi l'impresa dovrà presentare un'ulteriore richiesta entro trenta giorni successivi alla data di ultimazione delle spese e non oltre il 30/06/2025.

Alla richiesta di erogazione dovranno essere allegati diversi documenti. Primo fra tutti, una copia delle fatture elettroniche per l'acquisto dei macchinari professionali e beni strumentali con la dicitura: “Spesa di euro ... dichiarata per l’erogazione delle agevolazioni di cui al D.M. del 4 luglio 2022 - CUP ...…, ai sensi dell’articolo 5, commi 6 e 7, del decreto-legge 24 febbraio 2023, n. 13, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 aprile 2023, n. 41”.

Poi si dovrà allegare la documentazione che attesti la piena tracciabilità delle spese sostenute dall'impresa (ordinativi di pagamento ed estratti conto). Ci dovrà essere anche la relazione tecnica finale recante la descrizione degli investimenti effettuati e attestante il completo pagamento delle relative spese. Inoltre, dovrà esserci una copia del registro dei beni ammortizzabili o documentazione equipollente (libro giornale, registro IVA acquisti) dai quali si evinca l’annotazione dei beni rendicontati e le quietanze di pagamento rilasciate dai fornitori.

Il Ministero, entro novanta giorni dalla ricezione della richiesta e previa verifica del rispetto dei requisiti soggettivi e oggettivi e della completezza e regolarità della documentazione trasmessa, procederà all'erogazione delle agevolazioni spettanti sul conto corrente indicato dall'impresa beneficiaria. Per il controllo documentale, per un periodo di cinque anni a partire dalla data di concessione del contributo, l'impresa dovrà aver cura di tenere disponibile la documentazione relativa.

Le condizioni per la revoca

Il Ministero potrà revocare i contributi concessi nei seguenti casi. Qualora mancasse uno o più requisiti di ammissibilità o di documentazione incompleta o irregolare, per fatti imputabili all'impresa beneficiaria e non sanabili, i fondi non potranno essere trasferiti all'impresa. Inoltre, la revoca scatterà in caso di false dichiarazioni rese e sottoscritte dalla beneficiaria o di apertura di una procedura di liquidazione volontaria o di altre procedure concorsuali con finalità liquidatorie antecedentemente alla data di erogazione dell'agevolazione.

I contributi alle pasticcerie e simili potranno essere revocati anche per mancato adempimento degli obblighi di monitoraggio e controllo. Può succedere anche nei casi di revoca, totale o parziale, previsti dal provvedimento di concessione o in relazione alle condizioni e agli obblighi a carico dell'impresa beneficiaria o derivanti da specifiche norme settoriali, anche appartenenti all'ordinamento europeo. Inoltre, non saranno concessi contributi se ci sarà una delocalizzazione dell’attività economica interessata dall'investimento, entro cinque anni dalla data di ultimazione dell'iniziativa agevolata, in stati non appartenenti all'Unione europea o non aderenti allo Spazio economico europeo.

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