La gelateria Dyce a Londra si ispira al surrealismo per creare un ambiente giocato sui toni pastello e su una atmosfera giocosa

Il surrealismo di Salvador Dalì è il riferimento evidente del primo locale del marchio Dyce a Marylebon, quartiere al centro di Londra. Uno spazio giocoso dedicato soprattutto al gelato e al bubble tea di origine taiwanese. L'agenzia di design FormRoom che si è occupata del progetto ha giocato sulla freschezza e sugli aspetti surreali per sviluppare un'identità del marchio dinamica e fantastica. L’interior design, che tiene conto dei tre concetti base di accessibilità, sorpresa e coinvolgimento, esteriorizza le caratteristiche dei prodotti in vendita soprattutto del gelato sciolto.

Spazi instagrammabili

È stato così creato uno spazio d’evasione infantile dall’imprinting contemporaneo e d’immediato contagio sui social media, come richiesto dalla committente Zahra Khan. Fondamentale è risultato poi incorporare elementi che invitano all'interazione giocosa e al movimento per attirare anche piattaforme di condivisione video come Tik Tok o Snapchat. Altrettanto è stato rendere accessibile il negozio a tutte le età pur soddisfacendo le diverse esigenze e modi di condivisione sociale. Le sedie “a bozzolo” sono riservate al pubblico dei Millennial che utilizzano Instagram, mentre le sedute ad anfiteatro sono adatte alle famiglie. La distribuzione interna è stata studiata per limitare i tempi di sosta favorendo un percorso e un'esperienza più rapida per i clienti. L’ampio l’utilizzo del rosa pink (pareti e soffitto) accostato a colori contrastanti ma complementari, le forme morbide e i colori pastello stimolano la curiosità soddisfacendo al contempo la richiesta di momenti di condivisione.

L'ambiente stimola momenti gioiosi

L’intento è chiaro: creare un’oasi dove fuggire dal mondo reale e godere di un momento di gioia lontano dalla quotidianità. Alla sinuosa seduta su due livelli che fa riferimento all’effetto gocciolante del gelato soft-serve si contrappongono i comodi cuscini nei baccelli trasparenti che, come gli specchi concavi e convessi sospesi a soffitto, rappresentano le bolle del bubble tea. L’imponente installazione iridescente amplifica l’effetto surreale generale allo stesso modo delle insegne retroilluminate, del grande specchio convesso con la frase del marchio "Don’t burst my bubble" e dei disegni curvi sul pavimento a imitazione delle increspature del gelato. Non è da meno il bancone di distribuzione, posto in prospettiva sul fondo del locale, rivestito da pannelli metallici ondulati trattati con vernice opalescente. Ad attenuare l’atmosfera sospesa e surreale è bastato il tocco sottile della finitura nera che delimita la palette di colori tenui. Il tutto fa parte dell’effetto di distorsione tipico della pittura di Dalì che cattura l’immaginario collettivo e rende Dyce instagrammabile.

Elena Bertero

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