L’impresa sociale e ristorante aprirà un punto vendita gestito da migranti nel cuore di Ballarò. Al timone, Antonio Cappadonia

Moltivolti, impresa sociale impegnata con i migranti, si prepara a una nuova sfida. Nel cuore di Ballarò, in Piazzetta Mediterraneo, apre Barconi, un bar e gelateria gestito da donne e uomini migranti. L'inaugurazione è prevista per l'11 giugno, a pochi passi dal ristorante che qualche mese fa è stato quasi distrutto da un incendio.

Antonio Cappadonia al timone di Barconi

Barconi è un bar-gelateria, realizzato grazie al sostegno della Fred Foundation con sede in Olanda e dalla Fondazione Svizzera Haiku Lugano, che si avvale del supporto tecnico di Antonio Cappadonia, uno dei più noti maestri gelatieri in Italia, vincitore di molti premi e riconoscimenti che ha recentemente sviluppato il suo format di gelaterie artigianali a Palermo. Il maestro gelatiere fornirà il prodotto finale nella prima fase del progetto, affidando la vendita e poi la creazione del gelato al personale di Barconi e ai ragazzi. Un giovane pasticcere palermitano si occuperà invece della parte di produzione di dolci, torte e piccoli lievitati pure presente nell'offerta gastronomica.

Una risposta all'impegno dei migranti

Barconi punta a diventare un ritrovo per turisti e avventori del mercato, che qui possono fare colazione o bere un caffè. In un luogo strappato all'incuria, nasce un obiettivo importante: integrare all'interno della comunità economica del mercato giovani palermitani insieme a donne e uomini migranti provenienti dall'Africa centrale e dal Maghreb. Tutti saranno coinvolti in un percorso di empowerment, formazione e apprendistato che li porterà gradualmente a gestire in autonomia la gelateria, dalla produzione alla vendita. La volontà è quella di offrire una risposta e un sostegno concreto a tanti giovani migranti, ricattati da norme e decreti sempre più stringenti, che guardano al contratto di lavoro come unico strumento per vivere in un paese diverso da quello di provenienza. Inoltre, è un modo per delineare modelli di impresa e sviluppo non solo sostenibili, ma che tengano anche in considerazione prospettive di lavoro più eque, più solidali e più giuste.

Ribaltare la negatività

Barconi lancia la sfida sin dal nome del punto vendita, che mira a dare un nuovo significato a una parola finora carica di negatività. «Sappiamo che la decisione di battezzare un bar-gelateria con il nome Barconi attirerà su di noi più di qualche critica – racconta Giovanni Zinna, socio fondatore di Moltivolti – La nostra intenzione è sempre quella di accendere una speranza, creare un’opportunità, promuovere nuove forme di comunità e di impresa, senza rinunciare all’ironia che ci contraddistingue. Questo nome vuole ribaltare la negatività e l’idea di disperazione legata, in questo caso, al mezzo in cui in condizioni disperate i nostri migranti provano ad attraversare il Mediterraneo. Vogliamo trasformarlo in un elemento di gioia e speranza, che si concretizza in un progetto di lavoro capace di offrire a nuovi cittadini percorsi di inclusione lavorativa. L’assonanza tra la parola Barconi e i coni gelato ha fatto il resto. Potrei aggiungere altre mille motivazioni ma la verità è che non ci piace prenderci troppo sul serio, abbiamo a che fare ogni giorno con situazioni drammatiche ma abbiamo imparato che il sorriso è l’unica arma per andare avanti».

Stefania Leo

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