Dietro al Qr code c’è di più. Tanto di più: una grande mole di informazioni per il consumatore, che può ricostruire la filiera del gelato che sta per assaggiare nei minimi dettagli, e un possibile aiuto per il gelatiere, con l’automatizzazione di proce

Dietro al Qr code c'è di più. Tanto di più: una grande mole di informazioni per il consumatore, che può ricostruire la filiera del gelato che sta per assaggiare nei minimi dettagli, e un possibile aiuto per il gelatiere, con l'automatizzazione di processi interni.

Tecnologia digitale di ultima generazione applicata al gelato

Stiamo parlando della blockchain applicata al gelato, ossia un sistema di tracciabilità di tutte le informazioni relative a materie prime e processi produttivi. La blockchain, infatti, è una struttura di dati condivisa, un registro digitale in cui le voci sono raggruppate in blocchi concatenati e crittografati (la più nota applicazione di questa tecnologia - per molti esperti il futuro di Internet - è il Bitcoin, la famigerata valuta digitale).

Quali informazioni troviamo in quel registro digitale, nel progetto di blockchain del gelatoChi è il fornitore del latte e come lavora, da quale allevamento arrivano le uova, come e dove è stato trattato lo zucchero. Tutto rientra in una scheda digitale, un fascicolo specifico per ogni lotto di produzione, fosse anche una sola vaschetta di gelato. Il consumatore inquadra un Qr code con lo smartphone e ha accesso a tutte le informazioni. 

Alberto Marchetti_Cheese 2017 (10)
Il gelatiere Alberto Marchetti

I gusti di Alberto Marchetti a Cheese

Il gelatiere torinese Alberto Marchetti presenterà il progetto a fine settembre durante Cheese, a Bra (Cuneo). Proprio Marchetti ci ha spiegato come è stata progettata, assieme alla start up Foodchain, la blockchain dei due gusti che verranno presentati durante la manifestazione di Slow Food. «Tracceremo il fiordilatte, grazie all'aiuto di Inalpi, e il caffè, prodotto con un Guatemala presidio Slow Food di Torrefazione San Domenico, tracciato dalle origini nelle piantagioni fino a quando diventa ingrediente del mio gelato», spiega il gelatiere a Dolcegiornale.

Si parte dalla ricetta e si risale lungo la catena

Ma come si costruisce questa "tracciabilità totale " del gelato? «Si parte dalla ricetta, si risale a tutti gli ingredienti e a tutti gli aspetti della lavorazione. Provenienza degli ingredienti, tempi e modi di lavorazione, specifici momenti: la catena di estende fino ai dati del fornitore, che spiegano l'origine della materia prima. Sulla piattaforma fornita da Foodchain si chiude il tutto con le informazioni finali e si associa quella specifica produzione di gelato a un Qr code univoco. Il consumatore ha la possibilità, inquadrandolo, di leggere tutte le informazioni».

«Utile anche per i processi interni»

«Penso sia una bella idea, un progetto che spero possano sposare tanti altri nel mondo del gelato, perché rappresenta un ulteriore passo verso la trasparenza totale verso il consumatore», ci spiega Marchetti. «È uno sforzo complesso, dovremmo arrivare a mettere in rete tutti i fornitori per tracciare davvero tutta la catena del valore. Nell'agroalimentare sta prendendo piede l'utilizzo della blockchain, e io credo rappresenti il futuro». Oltre al valore per il consumatore, il sistema offre un valido aiuto ai processi interni: «Permette di raccogliere in modo automatizzato informazioni utili per noi stessi: agevola la tracciabilità interna. Il nostro piano di autocontrollo, di solito compilato a mano con le schede su prodotti e materie prime, si potrà ripensare in versione automatizzata. Per le realtà piccole come sono le gelaterie artigianali, può diventare un plus importante nel prossimo futuro».

Ernesto Brambilla

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