Sotto gli occhi delle eleganti vetrate, tra le curve sinuose delle ceramiche e il pianoforte del Berkeley Hotel c’è una linea sopra il silenzio: la tradizione inglese dell’afternoon tea incontra ogni pomeriggio le vibranti dissimmetrie delle passerelle

Sotto gli occhi delle eleganti vetrate, tra le curve sinuose delle ceramiche e il pianoforte del Berkeley Hotel c'è una linea sopra il silenzio: la tradizione inglese dell’afternoon tea incontra ogni pomeriggio le vibranti dissimmetrie delle passerelle più audaci, dando vita a un carnevale di Christian Louboutin di cioccolato, borsette Valentino al sapore di zenzero e abiti di pan di Spagna firmati Stella McCartney.

Dal talento creativo del mastro-pasticcere del Berkeley Hotel, Mourad Khait, nel cuore della città dove “il tè, più che l’idealizzazione di una forma del bere, è divenuto una religione dell’arte del vivere” (Kakuzo- Okakura, The Book of Tea), nel 2006 è nato Prêt-à-Portea, un raffinato momento di evasione, in cui l’iconica cerimonia del pomeriggio inglese regala agli ospiti della Collins Room i colori e l’ironia dei maggiori stilisti d’alta moda. Da Yves Saint Laurent a Jimmy Choo, da Prada a Diane von Furstenberg, fino ad Alexander McQueen e Giles Deacon, da undici anni, tra le tovaglie di lavanda, le candide alzatine e gli scandali delle ore 17, trovano posto con irriverente dolcezza i capi di zucchero delle ultime collezioni della stagione, aggiornati, come nella moda, due volte all’anno: Autunno/Inverno e Primavera/ Estate, in concomitanza con la London Fashion Week, una delle più importanti settimane della moda, insieme a quella di New York, Milano e Parigi.

L’idea di Khait ha raccolto un tale consenso da diventare, sin dalla prima edizione, un must-go a livello internazionale, con migliaia di tea-lovers - e non solo - entusiasti di gustare e fotografare i pasticcini freschi di sfilata. Non ci sorprende inoltre che l’hotel londinese abbia dato vita a un comitato altamente specializzato di esperti di moda, tra cui figurano giornalisti di Vogue e Harpers Bazaar, che lavori ai nuovi menu con gli chef per regalare agli ospiti un’esperienza d’alta pasticceria dal taglio eccentrico e innovativo. Solamente un anno fa, per celebrare il decimo anniversario dell’originale afternoon tea del The Berkeley, l’editore Laurence King ha pubblicato “Pret-a-Portea, High Fashion Bakes and Biscuits,” un divertente ricettario con i migliori venti capi serviti nella Collins Room dal 2006, acquistabile in loco. Nella primavera 2016, in occasione del novantesimo compleanno della Regina Elisabetta, Mourad Khait ha disegnato uno speciale menu ispirato al look della famiglia Windsor, che ha imbandito i tavolini del The Berkeley di coloratissimi cappellini al mirtillo, corone di pastafrolla e borsette vanigliate. Nel banchetto reale, non poteva mancare un accenno all’eleganza della Duchessa di Cambridge, interpretato dai pasticceri con un copricapo color cipria adagiato su un macaron di fragole e panna cotta.

 

Ilaria Cervone

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