A tu per tu con la cioccolatiera belga, che dopo aver conquistato Milano con le sue limited edition progetta un futuro nel segno del gelato

Una boutique elegante, con un bancone in legno posto davanti a una parete bianca completamente piastrellata - ricorda quasi una vecchia latteria - e le altre pareti color pastello. Colori e delicatezza per ospitare i gioiellini in cioccolato di Charlotte Dusart, la maître chocolatier belga che ha portato le sue creazioni in via Eustachi, a Milano, nel 2019. Per dimostrare che, anche se la pralineria è ancora il punto debole nei banchi di tante pasticcerie italiane, uno spazio di mercato c’è per chi dà alla propria offerta una identità forte.

Charlotte Dusart, classe 1988, arriva in Italia nel 2018 con alle spalle una formazione universitaria nel campo della comunicazione e un diploma di Artigiano cioccolatiere conseguito presso il Campus Ceria - Institut Roger Lambion di Bruxelles. Il primo lavoro è da Cioccolatitaliani, ma già l’anno successivo apre il negozio con laboratorio a vista in zona Porta Venezia rilevando una precedente attività. I cioccolatini proposti nella boutique Dusart sono 30, con un significativo ricambio stagionale. Ci sono anche tavolette, spalmabili, dragée, canditi, marshmallow e soggetti in cioccolato.

Con un occhio al calendario, la giovane belga imposta le collezioni: Pasqua, Natale, San Valentino, feste della mamma e del papà hanno tutte le proprie serie limitate dedicate. «I nostri clienti affezionati ci scelgono per le nostre confezioni regalo - spiega Charlotte -; per questo abbiamo moltissima cura per il packaging e per la presentazione. I cioccolatini sono i nostri best seller: ogni mese cambiamo e proponiamo un “gusto del mese”, mentre ogni anno a settembre rinnoviamo il catalogo e proponiamo una decina di novità».

Oggi la boutique milanese è nelle mani di un team tutto al femminile: Aurelie si occupa del negozio, Anna e Giulia del laboratorio. Charlotte segue lo sviluppo da lontano, perché nel frattempo si è spostata a Parigi con marito e figlie. «Il negozio funziona, ma non ho fretta di allargare gli orizzonti pensando a nuove aperture, non ora. Petit c’est joli, “piccolo è bello”, mi viene da dire. E il lavoro di continuo rinnovamento dell’offerta che facciamo in laboratorio è impegnativo. Preferisco continuare ad ampliare la gamma man mano e investire sull’e-commerce che ci ha regalato belle soddisfazioni negli ultimi anni».

Charlotte Dusart
Charlotte Dusart

L'intervista a Charlotte Dusart

Che cosa ti ha spinto a provare la strada della pasticceria proprio in Italia?

Prima di aprire il negozio ho valutato bene l’offerta esistente, studiando tantissime pasticcerie italiane. Non posso dire di avere trovato la giusta considerazione per il  cioccolato. Spesso è confinato in un angolo, il cliente si avvicina e vede cioccolatini opachi proposti in scatole - lasciatemelo dire - brutte. Non si percepisce qualità. A queste condizioni è difficile che i cioccolatini abbiano mercato. Invece, con un’estetica ricercata, un packaging adeguato, una presentazione al cliente che richiami la dimensione di raffinatezza e di sogno che il cioccolato si porta dietro, si può avere successo.

Che futuro vedi per la tua attività?

Voglio continuare con il lavoro di ricerca per tenere sempre aggiornato il catalogo e proporre di volta in volta collezioni interessanti. Mi piacerebbe aggiungere l’offerta di gelato artigianale l’estate prossima, ma soltanto da asporto. Niente coni da passeggio, ma vaschette di gelato di qualità: secondo me si sposerebbe bene con le abitudini dei clienti affezionati, che comprano confezioni regalo.

Hai una clientela prevalentemente “di quartiere”?

Sì, con un 10% di super affezionati che valgono quasi l’80% delle mie vendite. Negli ultimi due anni, complice la pandemia, l’e-commerce è andato benissimo. Anche perché possiamo spedire sia in Italia che nel resto d’Europa. Le vendite online oggi valgono un terzo del fatturato».

Ernesto Brambilla

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