A Milano Marittima restyling totale per lo Sporting, gelateria e locale simbolo della “bella vita” romagnola

Milano Marittima si è riappropriata di uno dei suoi luoghi di incontro più famosi: la gelateria Sporting affacciata sulla Rotonda Primo Maggio. Il ritorno all’attività originaria di gelateria-caffetteria, dopo la parentesi come ristorante, è legato all’esigenza di ripristinare quello che dagli anni ’60 è stato uno dei simboli delle estati della riviera romagnola all’interno di un edificio su due piani completamente vetrato.

Il bancone è un trionfo di legno

Il contatto diretto con l’intorno urbano e i suoi pini marittimi è uno dei tanti punti di forza su cui ha puntato il restyling messo in atto dallo studio Giovanni Mecozzi Architetti. Il progetto d’interior design unisce elementi dal design classico ad arredi di recupero e a materiali naturali, come legno e pietra a grande pezzatura. L’ampio bancone dal frontale particolare, per dimensioni ed estetica, è il trait d’union fra quanto è stato mantenuto del locale originario e i nuovi inserimenti. Il piano terra è impostato sulla stretta connessione tra l’interno e il grande dehors, in virtù del perimetro completamente vetrato che consente un ampliamento percettivo dello spazio interno verso l’ambiente esterno.

La conformazione degli elementi di arredo e delle soluzioni a parete consentono una funzionale suddivisione dei flussi tra le varie zone su due piani: caffetteria, gelateria e area per i cocktails serali, identificata dai due lampadari di design. L’ampia zona consumazione nel dehors del piano terra trova corrispondenza con quella al primo piano, che si proietta sulle chiome dei pini marittimi, elementi caratteristici della storia e del paesaggio naturale della cittadina romagnola.

Arredi tra recupero e ricollocazioni

Allo Sporting gli elementi di arredo sono spesso di recupero, restaurati e ricollocati con nuove funzioni; per esempio il retro banco della zona gelateria, che ripropone i mobili a parete di un appartamento milanese anni ’60, mentre le sedie sono le iconiche Les Arcs di Charlotte Perriand, anch’esse parte del linguaggio compositivo del locale. Il bancone è stato studiato come segno continuo, per accompagnare il cliente all’interno dei due piani. La forma riesce a suddividere e indirizzare i flussi interni, mentre il richiamo agli arredi di recupero crea una unitarietà di immagine che è allo stesso tempo contemporanea e accogliente. Il tutto abbinato al Ceppo di Grè dei pilastri perimetrali, al pavimento in doghe di legno posate a zig-zag e alla carta da parati a soffitto (Wall & Decò) dai morbidi colori.

L'intervista all'architetto Giovanni Mecozzi

Lo Sporting ha un flashback storico. È un’impostazione che adottate anche negli altri vostri progetti?

Il nostro approccio è quello di saperci rinnovare nel tempo in base alla nostra sensibilità progettuale. Guardiamo con rispetto al passato, consapevoli però che ogni situazione, ogni progetto, richiede un’interpretazione personalizzata. Lo Sporting, per un desiderio condiviso fra committenza (Royal Beach Milano Marittima con Pascucci Coffee & Babbi Gelati) e progettisti, aveva necessità di divenire un luogo in cui il cliente potesse sentirsi accolto, un luogo familiare rimasto intatto nel tempo. Il forte rimando storico non nasconde però le evoluzioni avvenute nel corso degli anni.

Il progetto è tutto giocato sull’elemento del bancone. Come è stato realizzato nel particolare?

È l’elemento identificativo del locale e al tempo stesso la guida dei flussi interni e della suddivisione delle tre macro aree del piano terra, anche se dimensionalmente modesto. Il bancone, con il suo segno continuo, distingue in maniera naturale l’area destinata alla caffetteria da quella laterale destinata alla gelateria, individuando alle due estremità gli ambiti cassa e la distribuzione interna, con la scala per accedere al primo piano. Il frontale del banco è realizzato attraverso l’accostamento di listelli di legno, intervallati da una lamina di rame, dal differente andamento per creare un movimento ritmico verticale e rapportarsi alle lavorazioni superficiali degli arredi in legno retrostanti. L’accostamento cromatico e materico fra rame e Ceppo di Grè ne fa risaltare le peculiarità. È la stessa pietra dei rivestimenti murari, che per il piano del bancone è posata in due lastre posate a secco non stuccate.

Il rapporto fra interno ed esterno è fondamentale anche al piano superiore. Come è stato impostato il layout di questo livello?

Lo Sporting si trova alla testa di un edificio a forma trapezoidale, affacciato all’esterno su tre lati. La connessione al piano terra è garantita da un sistema di vetrate continue in acciaio, in stile con l’architettura anni ‘60 dell’edificio. La continuità visiva a 270 gradi è stata mantenuta all’interno dell’unica grande sala del primo piano, priva di arredi o murature che potessero ostacolarne la permeabilità. Uno spazio articolato intorno al volume delle scale di accesso verrà utilizzato per eventi e/o come sala da tè invernale.

Elena Bertero

Angelo Ciccolo Photographer

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