Il locale aperto nel 1936 e da sempre gestito dai Cucchi cambia proprietà e passa nelle mani della famiglia Monti, ex proprietari del gruppo Giacomo. La maestra Ampi Imma Iovine ha lasciato la pasticceria: a impostare la nuova offerta penseranno Elena e Giulia Monti, entrambe pasticciere. Ecco che cosa cambierà

Cesare Cucchi avrebbe compiuto 90 anni oggi e abbiamo la presunzione di immaginarlo osservare con un mix di nostalgia e benevolenza il nuovo corso della ex pasticceria di famiglia. Lo vediamo lì, magari seduto a uno dei tavolini, a prendere un aperitivo. Magari in compagnia di Giacomo Bulleri, altro volto leggendario della ristorazione milanese.

Da settembre Pasticceria Cucchi, il locale storico di Corso Genova 1, non è più in mano alle sue figlie Laura e Vittoria, che ne avevano raccolto l'eredità come lui aveva fatto in precedenza, subentrando ai genitori Luigi e Vittorina, fondatori del caffè nel 1936. Cucchi è passato, appunto, agli ex proprietari dei locali a marchio Giacomo.

Cesare Cucchi, mancato ne 2018, ritratto nel suo locale di Corso Genova a Milano

Due famiglie legate all'ospitalità in stile milanese

Cesare, mancato ne 2018, oggi si sarebbe accomodato lì, all'esterno, e avrebbe raccontato una delle tante storie intercettate in anni di vita in simbiosi con il suo locale, posto del cuore di artisti, scrittori, letterati, ma anche gente comune del quartiere Ticinese a Milano. A godersi ricordi e drink, sempre nel nostro immaginario, Giacomo Bulleri (mancato a 94 anni nel 2019), che fu patron di Trattoria da Giacomo e poi del gruppo Giacomo Milano.

Sorridono e raccontano, e giù aneddoti e ricordi, durante questo aperitivo da sogno. Incredibile come il destino abbia riallacciato i fili, cucendo le sorti di due famiglie legate all'arte dell'ospitalità Milano style: ad acquisire la pasticceria dei Cucchi è stata la famiglia Monti. Padre Marco, figlie (pasticcere) Elena e Giulia, madre Tiziana. Tiziana è la figlia di Giacomo Bulleri. I Monti, nel 2020, hanno ceduto alla famiglia Rovati (imprenditori nel ramo farmaceutico) i locali a marchio Giacomo. Ora rientrano nel settore con Cucchi, dal 2002 Locale Storico d'Italia, dal 2013 Attività Storica della Regione Lombardia e dal 2015 Bottega Storica della città di Milano.

«Ritorno a una pasticceria classica e rinforzo della pausa pranzo»

L'operazione vale 2 milioni di euro ed è stata finalizzata in estate. Dal 1° settembre la gestione è passata ai Monti: Elena e Giulia, come detto pasticcere entrambe, con i mariti, Dario Roncalli e Cristian Taormina. «Dopo l'operazione di cessione di Giacomo cercavamo un'attività di pasticceria, visto che le mie due figlie hanno lavorato nella pasticceria del gruppo», ci spiega Marco Monti. «Nel ventaglio di possibilità è spuntata sorprendentemente Cucchi e ci abbiamo visto un passaggio di consegne che definirei giusto, per di più con un salto da un'impresa "al femminile" a un'altra. Non abbiamo intenzione di stravolgere il locale, vogliamo che mantenga quell'immagine da caffè parigino che ha fatto la sua fortuna. Sistemeremo qualche dettaglio, rinnovando le sedute esterne e le tende, ma cercheremo di rispettare il marchio storico. I clienti continueranno a sentirsi a casa».

Imma Iovine lascia dopo l'ingresso della nuova proprietà

Laura e Vittoria Cucchi avevano coinvolto Imma Iovine per rinnovare la proposta e l'impostazione del laboratorio. Con il cambio di gestione la maestra Ampi e Cucchi prendono strade diverse (ce lo ha confermato la stessa Iovine, la quale per il momento sta valutando diverse altre proposte). «Elena e Giulia proporranno una pasticceria forse un pochino più classica rispetto alla nuova impronta che stava dando Imma Iovine. Torneremo al classico, pur mantenendo quello che di buono abbiamo trovato prendendo le redini del locale». Non si cercherà, insomma, una nuova star della pasticceria. «Le mie figlie sono le star», dice sorridendo Marco Monti.

Piatti caldi e nuova drink list, con rinnovata attenzione alla carta dei vini

L'offerta: su che cosa si punterà? «Rinforzeremo il momento della pausa pranzo, introducendo anche dei piatti caldi e provando qualcosa di diverso. Fermo restando che il "core business" resta nei due momenti della colazione e dell'aperitivo. In particolare su questo stanno lavorando i miei generi: Dario Roncalli è un barman d'esperienza e sta studiando una nuova drink list, mentre Cristian Taormina parte da una ristrutturazione della carta dei vini, che vogliamo vedere tornare ai fasti di un tempo».

«Giusto peso a tradizione e storia»

«Ci è piaciuta l'idea di affidarla a una famiglia che venisse dal settore, che conoscesse il valore della tradizione e della storia, che sapesse dare il giusto peso a queste cose. Non posso dirle che il cuore sia leggero, questo no». Il commento è di Laura Cucchi, che con la sorella Vittoria controllava e gestiva la pasticceria di famiglia e che con lei ha preso la decisione di cedere l'attività. «Ci vorrà del tempo per metabolizzare tutto, emotivamente. Razionalmente sappiamo che è stata la decisione giusta. Gli ultimi anni sono stati difficili per tutto il settore, anche se siamo usciti devo dire benissimo dagli anni duri del Covid, seppur affaticati come tutti. Di fronte alla pasticceria la piazza è ancora sventrata dai lavori della metropolitana, poi abbiamo dovuto affrontare l'aumento fortissimo delle materie prime e del costo dell'energia elettrica, e non dimentichiamo il caro affitti e la gestione del personale. Alludo alla defezione di alcuni nostri collaboratori storici nell'ambito del servizio, che hanno scelto di cambiare lavoro per avere liberi il sabato e la domenica o la sera, e alla difficoltà nel reperire personale altrettanto qualificato. Ecco, forse quest'ultimo punto è quello che davvero ci ha fatto capire che era il tempo di prendere una decisione. Se ci fossimo affidate alle sole emozioni, mai e poi mai avremmo deciso per un addio all'attività di famiglia».

Ernesto Brambilla

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