Enrico Panattoni era un migrante, arrivato a Bergamo nel ’46 dalla provincia di Lucca per vendere il castagnaccio. Attingendo ai risparmi di famiglia ha aperto un bar pasticceria in via Colleoni poi trasferitosi in largo Colle Aperto, diventato nel 196

Enrico Panattoni era un migrante, arrivato a Bergamo nel '46 dalla provincia di Lucca per vendere il castagnaccio. Attingendo ai risparmi di famiglia ha aperto un bar pasticceria in via Colleoni poi trasferitosi in largo Colle Aperto, diventato nel 1961 culla del gusto Stracciatella inventato proprio dal geniale gelatiere amante degli esperimenti culinari. Oggi il gusto, tra i più famosi della gelateria italiana, è diventato un marchio del territorio, depositato e legato ad un disciplinare per la sua produzione.

Per la precisione il marchio registrato è "La Stracciatella il gelato di Bergamo": è una iniziativa promossa da Gelatieri Bergamaschi, Ascom Bergamo, sostenuta da CCIAA e supportata dalle aziende della filiera bergamasca del gelato artigianale come Astori Group, Gel Matic, Ostificio Prealpino e Puntogel con il Patrocinio del Comune di Bergamo. L'intenzione è far sì che si associ il nome della Stracciatella alla città e al comparto delle gelaterie bergamasche (qui si contano 280 gelaterie artigianali, che danno lavoro a 1.100 persone per una produzione annua di 5.200 tonnellate).

«Io credo molto nell'unione, che in questa fase ancora di crisi fa davvero... la forza», spiega a dolcegiornale.it Niccolò Panattoni, nipote dell'inventore della Stracciatella e oggi coinvolto insieme al resto della famiglia nella gestione de La Marianna in Città Alta. «Con questa operazione noi condividiamo volentieri le nostre conoscenze con le altre gelaterie bergamasche. Essendo "padri fondatori", diciamo così, siamo stati in primo piano nella stesura del disciplinare insieme ad altri gelatieri. Abbiamo dettato le linee guida per identificare la Stracciatella di Bergamo, ma non c'è la pretesa che tutti la facciano come la nostra. Deve rispettare le caratteristiche principali: avere una base bianca a base di latte e panna freschi, del cioccolato con base minima di cacao del 58%, nascere da un processo per "stracciare" il cioccolato che sia una vera stracciatura. Manuale o meccanica, l'importante è che il cioccolato sia inserito in impasto in versione liquida. Mio nonno, mancato 4 anni fa, amava la Stracciatella, sarebbe stato orgoglioso di vederlo diventare il gusto ufficiale di Bergamo».

Il cono con le scaglia di cioccolato su sfondo bianco che identificherà il gusto "Stracciatella il gelato di Bergamo"

Le gelaterie che aderiranno al progetto si impegneranno a seguire il disciplinare ed esporranno nei propri esercizi il marchio “La Stracciatella il gelato di Bergamo”. Per la primavera prossima si pensa già a una festa che la città dedicherà al "suo" gusto.

 

 

 

Ernesto Brambilla

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