Il marchio del maestro gelatiere Dario Rossi arriva nella Capitale con il gusto Pizza e Mortazza

Nel quartiere Monteverde, a Roma, Dario Rossi ha aperto Greed - Avidi di gelato. Il suo progetto, iniziato nel 2004 a Frascati, porta la filosofia del gelato contadino anche nella Capitale. Per il debutto ha scelto di sedurre i clienti con il gelato Pizza e Mortazza, un omaggio a Roma, ma anche alla sua infanzia.

Dario Rossi e la genesi di Greed

In un video su Facebook, Dario Rossi racconta l'origine della sua passione per il gelato. Quando i suoi genitori comprano una gelatiera da casa, nel piccolo Dario scatta qualcosa.

«Fin da subito iniziai ad amare il gelato. Mi piaceva produrlo per me e per i miei amici. Producevo principalmente gusti classici come crema cioccolato o fragola. Se il gelato era così buono fatto in casa, pensavo che quello prodotto in un laboratorio con dei macchinari professionali dovesse essere qualcosa di veramente speciale. Così durante le uscite con gli amici cominciai la caccia al gelato più buono. Con mia grande sorpresa e delusione dovetti constatare che non solo non era più buono di quello che facevo io, anche se alcuni gusti potevano avere un buon sapore, ma addirittura non era prodotto con gli ingredienti freschi, ma con dei preparati già pronti che li sostituivano».

Partendo dalla voglia di fare le cose in un altro modo, più antico, ha iniziato a fare il gelato con uova, frutta, latte, panna. Si definisce gelatiere contadino grazie all'orto, in cui produce frutta e verdura che usa nei suoi gelati.

Nel 2004, alla soglia dei 30 anni, apre a Frascati il primo punto vendita Greed - Avidi di Gelato. «Iniziò così la mia ricerca quasi maniacale della qualità, attraverso la scelta delle migliori materie prime, per poter fare un gelato come quello con cui ero cresciuto. In seguito ho messo la mia arte al servizio dei consumatori, specializzandomi nel gelato “senza glutine e senza latte”».

Il banco di Greed

Dario Rossi ha sempre amato giocare a stupire il palato con gusti cari alla nostra tradizione ma proposti nella inconsueta veste del gelato. Ricotta di pecora, fiori di zucca e alici, poi Cacio e pepe, Pollo alla romana, Porchetta, Insalata, Carbonara, Panzanella, sono solo alcuni esempi dei gusti di gelato gastronomico con cui divertirsi.

Attenzione alla sostenibilità

La sensibilità e il rispetto a 360° per il pianeta Terra fa ormai parte del Dna di Greed. Il gelato proposto è artigianale, naturale, biologico, a km 0, etico e sostenibile. Ogni materiale monouso (vaschette, coppette, cucchiaini) è totalmente compostabile, nonostante i prezzi di questi articoli siano ad oggi quasi proibitivi ma rimangono irrinunciabili per chi ha deciso di lavorare in maniera etica.

L'intervista Dario Rossi

Dario Rossi, Greed
Dario Rossi, nel negozio romano di Greed

Dario, qual è la filosofia dietro quello che chiami il gelato coltivato?

Tutto parte dal terreno dei miei genitori, dove coltiviamo frutteto e orto. Qui ho creato una piccola piantagione di lamponi gialli e rossi, più frutti da albero come fichi, ciliegie, melograni, cachi, nocciole, gelsi. Tutto viene portato in produzione e mi aiuta a realizzare una piccola nicchia della mia produzione.

Hai un gusto preferito?

No, ma se devo scegliere, scelgo quello che è nato dal mio terreno.

Hai debuttato a Roma con il gusto Pizza e Mortazza: da dov'è nata questa idea?

Da una mortadella bio presidio Slow Food di Bologna, portatami fa Daniele De Ventura, patron di Simposio. Gli serviva un gelato che parlasse di questa mortadella. Così mi ha chiesto di fare un gelato alla carne. Per me era un po' una sfida. Al primo assaggio dalla macchina, il risultato mi ha profondamente deluso. Anche il fratello di Daniele, all'assaggio, rimase scioccato in negativo. Tuttavia, ebbe un'idea e mise il gelato su delle cialde salate, che ne migliorarono il gusto. Pensa e ripensa, ho trovato la soluzione.

E cioè?

Ho pensato alla mia infanzia, quando mia madre mi dava mille lire per prendere la pizza e mortadella da Peppe, prodotti che costavano poco e che mi permettevano di portare a scuola la merenda. Da quel ricordo, l'idea. Ho preso la pizza da un forno, a Frascati, l'ho spaccata a metà e ci ho spalmato il gelato alla mortazza. Ho fatto un video e nel giro di tre giorni ho realizzato 17mila visualizzazioni. Il gusto era nettamente migliorato. Il connubio con la pizza bianca, al di là delle memorie gustative, attutisce e arrotonda il sapore della mortadella.

Continuerai a stupire con gelati gastronomici? Hai già qualche idea?

Sì. Il gelato gastronomico sarà con noi tutto l'anno, pronto per essere abbinato a degli ingredienti specifici. Ad esempio, il sorbetto alla panzanella è servito su una fetta di pane casereccio.

Stefania Leo

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