Il maestro gelatiere unisce le forze con la cooperativa San Carlo per dare lavoro a persone con disabilità e vittime di violenza. Il 6 maggio debutta il primo punto vendita a Tradate

Tradate, in provincia di Varese, sarà la prima città a ospitare la San Carlo & Denis Buosi Gelato Experience. Il progetto “Molto più di un gelato” ha messo in sinergia il maestro gelatiere con la società cooperativa specializzata nell'inserimento sociale e lavorativo di persone con disabilità e donne vittime di violenza. Lavorare con il gelato, ricercando l'eccellenza negli ingredienti, è da sempre la missione di Buosi, che per questa esperienza ha trasferito il suo sapere a persone speciali. L'inaugurazione si terrà il 6 maggio 2023.

San Carlo & Denis Buosi Gelato Experience: il progetto sociale

La gelateria sociale San Carlo & Denis Buosi Gelato Experience nasce da un progetto di collaborazione con questa società cooperativa che si occupa dell'inserimento lavorativo di persone con disabilità fisiche e psichiche, e vittime di violenza.

«Abbiamo creato una specie di co-brand - spiega Denis Buosi - Io ho fornito le basi per poter creare il gelato. I ragazzi hanno imparato a mantecare la miscela e a vendere il prodotto».

Il progetto si svolge in un locale di 35 metri quadri, a Tradate (Va). La superficie è per lo più occupata dal banco. Poi c'è la vetrina con torte gelato, mousse, semifreddi e bavaresi. In una seconda vetrinetta sottozero sono esposti i ghiaccioli, i biscotti e il gelato su stecco. In più, c'è un espositore chiamato "prendi e vai", dove è possibile acqusitare succhi di frutta artigianali e altri prodotti firmati Denis Buosi Gelato Experience.

«Nel locale non si effettua la somministrazione. Quindi poter vendere questi prodotti assicura al personale un ricavo importante».

Il banco gelateria di San Carlo & Denis Buosi Gelato Experience

Dall'inserimento alla vendita

Inserire le persone della società cooperativa San Carlo ha richiesto attenzione. «Bisogna avere un pochino di riguardo nell'approccio con questi ragazzi, che giungono qui un po' spaventati. Dopo averli fatti ambientare, quando si rendono conto di poter fare le stesse cose degli altri, diventano ancor più bravi. Bisogna entrare in contatto con loro, iniziando con il guardarsi in faccia fino all'apprezzarli per quello che fanno. L'aspetto più gratificante di questa esperienza è che basta poco per dare la possibilità a una persona di rinascere».

La responsabile di laboratorio porta con sé una storia particolare. «Si tratta di una ragazza pakistana, che stava andando incontro allo stesso destino della povera Saman Abbas. Una zia è riuscita a mandarla via dal Pakistan, dicendole che non avrebbe più potuto tornare in patria. Con questo progetto è riuscita a integrarsi. Ora fa il gelato, si occupa degli ordini. Come tutti gli altri, anche lei esprime una grande umiltà in tutto ciò che fa. La soddisfazione ottenuta dai risultati prodotti da queste persone è tantissima».

Cosa ci sarà nel banco di Tradate

Denis Buosi ha impostato il banco secondo la sua filosofia. «La mia gelateria parte da sempre da una ricerca spasmodica di ingredienti di qualità, che fanno l'80% di un buon gelato. Il resto è tecnica e manualità. Abbiamo selezionato un pistacchio Dop dei Feudi di San Biagio. Un latte biologico dalla zona di Belluno. Abbiamo cercato di mantenere altissima la qualità, offrendo un servizio a 360 gradi. Vogliamo che la gente sappia che a vendergli il gelato ci sono persone speciali. C'è già grande entusiasmo attorno a questo progetto, tanto che sono arrivate anche delle richieste per aprire altri punti vendita simili in altre città».

Stefania Leo

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