“Io sono berlinese”, disse il cioccolato, appropriandosi della celeberrima frase di chiusura del discorso di John Fitzgerald Kennedy. A Berlino Ovest, nel 1963, c’era il muro. Divideva la città e il mondo intero in due blocchi. Oggi, a posare sotto la

“Io sono berlinese”, disse il cioccolato, appropriandosi della celeberrima frase di chiusura del discorso di John Fitzgerald Kennedy. A Berlino Ovest, nel 1963, c’era il muro. Divideva la città e il mondo intero in due blocchi. Oggi, a posare sotto la Porta di Brandeburgo, ci sono i 21 finalisti del World Chocolate Masters. Sono i campioni nazionali (per l’Italia c’è il cagliaritano Maurizio Frau) che si sfideranno in autunno alla finale mondiale del campionato di cioccolateria, a Parigi. Sono venuti qui per abbattere ogni barriera culturale. Per imparare a considerarsi un gruppo, anche se la competizione sarà senza esclusione di colpi.

Laboratori di design, arte e manualità

Per tre giorni i talenti emergenti della pasticceria internazionale, selezionati da Cacao Barry, si sono riuniti nella capitale tedesca per seguire laboratori di design, arte, manualità e, ovviamente, gusto. Per la prima volta una gara di pasticceria organizza un “campo di addestramento” per i concorrenti, con prove volte a sviluppare un comune senso di appartenenza, allenare fisico e mente alla sfida e ammorbidire le diversità tra nazioni e culture.

Non proprio un allenamento militare, ma quasi. Maurizio Frau, finalista italiano, si è anche trasformato in boxeur durante una delle sessioni di training.

World Chocolate Masters Berlino
Il finalista italiano, Maurizio Frau, si allena durante il bootcamp di Berlino
Maurizio Frau: «Ora sono ancora più motivato»

«L'intento era farci capire l'importanza della competizione, motivarci al massimo per arrivare al Salon du Chocolat ancora più competitivi», spiega Maurizio a Dolcegiornale. «Nelle foto mi vedete durante l'allenamento con un campione di pugilato francese. Tutti assieme, per aiutarci a spingerci oltre i nostri limiti. Ma nel corso delle tre giornate berlinesi abbiamo anche lavorato su ingredienti, abbinamenti e creatività, con sessioni in laboratorio e incontri con esperti di cioccolato e non solo. Durante una attività in gruppo ci hanno messo davanti dei tavoli con ingredienti di ogni tipo. Noi, in poche ore, dovevamo provare abbinamenti e ricette. Altro incontro che mi è rimasto impresso, quello con un designer che ci ha mostrato come l'arte possa nascere da qualsiasi materiale, dal legno al polistirolo. Ci hanno lasciato 5 ore e ci hanno detto "create quello che volete"».

World chocolate masters Berlino
Opere d'arte realizzate in diversi materiali: una delle sfide raccolte dai 21 finalisti durante il training berlinese
«Ho incontrato il mio mito»

Il cioccolatiere valuta positivamente la trasferta: «Ritengo che sia stato molto importante conoscerci prima del mondiale, senza la tensione della gara, scambiarci i contatti e le visioni. Seguire i consigli di esperti di altissimo livello non può che fare bene alla preparazione. C'era anche Frank Haasnoot, vincitore del World Chocolate Masters nel 2011, il mio mito. È sempre uscito dagli schemi nelle sue tre partecipazioni ai campionati,. Realizza cose incredibili ed è stato capace di ispirarci. Ha osservato le sculture realizzate da tutti noi alle selezioni e ci ha detto: "Avete guardato tutti nella stessa direzione, non siete stati abbastanza originali". Sono gasato, riparto più motivato di prima».

La città del futuro

Il tema dell’edizione 2018 è "Futropolis”. AI concorrenti si chiederà di riflettere, attraverso le loro opere d’arte in cioccolato, su come nello specifico le città del futuro sapranno influenzare il modo in cui viviamo, mangiamo e scegliamo. E anche sul futuro della gastronomia del cioccolato.

Sperimentazione e test con i coach Boccia e Comaschi

Maurizio è carico, ma sta anche lavorando su ricette e tecnica. «Non ho il tempo di lavorare, questa sfida prende tutto lo spazio. Sto facendo prove di praline, torte, cioccolatini. Voglio arrivare a definire i gusti entro fine maggio/inizio giugno, per poi cominciare a dedicarmi alla scultura. Mi alleno sperimentando nel mio laboratorio a Cagliari. Provo le ricette e, quando ho qualcosa di concreto, faccio assaggiare ai miei coach, Francesco Boccia e Davide Comaschi. Il confronto è costante, loro sono due campioni del mondo e i miei punti di riferimento».

World Chocolate Masters Berlino
I 21 finalisti del World Chocolate Masters, che si terrà a Parigi in autunno.

Ernesto Brambilla

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here