Tokyo, la più eccentrica e vertiginosa, città d’Oriente accoglie in patria un progetto del celebre studio Nendo. Il poetico architetto nato in Canada ma dalle origini giapponesi, Oki Sato, ha realizzato l’interior design di una pasticceria specializzat

Tokyo, la più eccentrica e vertiginosa, città d’Oriente accoglie in patria un progetto del celebre studio Nendo. Il poetico architetto nato in Canada ma dalle origini giapponesi, Oki Sato, ha realizzato l’interior design di una pasticceria specializzata in gelati e cioccolatini. In questo melting pot di culture, il locale prende spunto dai dessert francesi e si chiama À tes souhaits!. Non è la prima volta che lo studio si cimenta nella progettazione di attività commerciali, ma in questa pasticceria ha convogliato tutti gli elementi principali del suo approccio alla progettazione: essenzialità ed estetica.

A partire dei colori: bandite le sfumature zuccherose o i toni più accesi spesso associati ai gusti della frutta, questo è un locale che dall’architettura agli arredi richiama solo le tonalità delicate e vellutate del cioccolato. Le pareti sono percorse per tutta la lunghezza da fasce di colori che vanno dal crema al marrone scuro, sfalsati per dare l’impressione di essere stati tagliati a fette, quasi fossero porzioni di torte a strati. O come essere dentro un grande cremino, per intenderci.

Il locale ha dimensioni ridotte ma scenograficamente è di grande effetto: il rivestimento che corre lungo la parete esterna non si interrompe, ma prosegue all’interno, accompagnando il passaggio di chi varca la soglia. Questa quinta che si intravede dietro la grande vetrata si prolunga poi con una morbida curvatura e dà la percezione che, come spiega Oki Sato «Si crei un effetto a tutto tondo, come il gelato fuso». À tes souhaits! è il secondo locale del marchio, per il primo, più ampio, sono stati utilizzati materiali più algidi come il marmo o il metallo e colori più luminosi come il bianco. Per differenziarsi completamente, questa gelateria ha scelto tinte soft, così da conferire un effetto unico e rendere questo secondo punto decisamente esclusivo.

Vista la metratura limitata, l’unico elemento d’arredo è un monolitico bancone, diviso in tre parti a seconda della funzione: una parte appena varcato l’ingresso è attrezzata a caffetteria, una è pensata per la distribuzione del gelato con classiche carapine e una è attrezzata per l’esposizione dei dolci.

Luci puntuali scendono dal soffitto, tutte firmate dallo studio: sono le Nendo w132, lampade a imbuto dal design minimale, mentre una luce soffusa è garantita da fasci luminosi incassati lungo tutto il perimetro del soffitto e sotto il bancone. Per ottimizzare uno spazio tanto limitato si è pensato di sfruttare le pareti perimetrali, realizzando delle nicchie incassate nella muratura, quasi mimetizzate e attrezzate a ripiani, che diventano espositori per i prodotti confezionati.

Un discorso a parte merita il rivestimento della pavimentazione, in puro stile Nendo: piastrelle romboidali bianche posate con un effetto origami, nero su bianco, un pattern scandinavo che con il minimalismo del progettista ha molto in comune.

Barbara Delmiglio e Chiara Naldini

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