«La confezione deve conferire un aspetto premium al nostro prodotto», dice Rinaldini, che studia il nuovo packaging per i suoi panettoni, che vanno in tutto il mondo

Il riminese Roberto Rinaldini, maestro pasticcere Ampi e titolare di Rinaldini Pastry, ha fatto del colore fucsia e delle sue confezioni coloratissime un segno distintivo del brand, anche quando si parla di packaging (un tema che abbiamo approfondito qui). Lo abbiamo interpellato per conoscere il suo punto di vista sull'argomento, che per Roberto è quanto mai attuale.

Quali sono le ultime evoluzioni in tema di packaging per il marchio Rinaldini Pastry?
La più importante riguarda i lievitati natalizi: per il prossimo Natale avremo delle nuove scatole per i panettoni, in soft touch lucido e opaco. Il panettone si vende nei nostri pdv, ma anche su altri canali come Rinascente, Harrod's, altri centri commerciali negli Stati Uniti o a Hong Kong, e in enoteche e gastronomie. Finisce sullo scaffale accanto ad altri competitor: lì il packaging diventa fondamentale, deve conferire l'effetto premium al prodotto.

Avrà una grafica particolare? Stiamo studiando due grafiche diverse a seconda del canale, anche perché cambia la ricetta: le shelf life sono diverse, circa 40-50 giorni per i lievitati venduti nei nostri store, 90-110 giorni per gli altri canali. Avranno scatole più piccole per far muovere il prodotto il meno possibile e per aiutare la logistica delle spedizioni: quando si gestiscono numeri importanti - come i 18.000 panettoni spediti l'ultimo Natale - il processo deve essere lineare. Il packaging, quando si diventa una azienda strutturata come noi, è un grande tema. Certificazioni, materiali sostenibili, schede tecniche precise; abbiamo un magazzino di 750 mq solo per i pack.

Non solo carta e plastica...
No, anzi. Presto lanceremo una linea di giardiniere salate gourmet, in vetro naturalmente. C'è poi un aspetto su cui mi sento di sensibilizzare i colleghi: il packaging è anche etichettatura, a norma di legge. Un aspetto da seguire giorno per giorno, con diciture da aggiornare e da controllare. Cosa che non tutti fanno a dovere, ma che contribuisce a renderci affidabili nel mondo complesso di oggi.

Ernesto Brambilla

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