Il riuso dell’esistente in chiave ambientale è il focus del restyling della pasticceria slovena Lolita Eipprova. Un progetto d’interni che ha consentito un risparmio del 30% in nuovi materiali

LUBIANA (Slovenia). Sembra tutto casuale in questo locale affacciato su via Eipprova a Lubiana. In realtà si tratta di un progetto volutamente impostato sul recupero dell’esistente e sull’utilizzo di materiali di recupero. La sostenibilità è il principio ordinatore dell’interior design di Lolita Eipprova come esplicitato dallo studio Triiije, che lo firma. Tutto ha preso inizio dalla formulazione di una semplice domanda del designer Andrej Mercina (studio Triiije): «È possibile fondere le cose che sembrano e si percepiscono in opposizione l’una all’altra in una nuova entità spaziale coerente, secondo una visione di nuova collaborazione sostenibile?». Così arte, interior design e cibo traggono la propria forza attrattiva e creativa dall’integrazione con i segni del tempo impresso su pareti e pavimenti, attraverso un’operazione di addizione e sottrazione che crea un’esperienza sensoriale unica. Il progetto in questo caso non è fatto a tavolino, ma sul campo o meglio sul sito.

Interventi materiali ridotti al minimo

Gli interventi materiali sono ridotti al minimo, in modo da far parlare lo spazio, un bar degradato diventato caffetteria-pasticceria. Così in questo locale è stato utilizzato il 30% in meno di nuovi materiali rispetto a un progetto standard, creando un’esperienza spaziale che ingloba l’installazione dell’artista Jasa Mrevlje Pollak. Qui il tempo si è veramente fermato e le differenze tra l’esistente e i nuovi inserimenti è impercettibile proprio per l’ampio utilizzo di materiali di recupero. La valorizzazione messa in atto è frutto di un processo di conservazione e integrazione: il pavimento esistente è stato incorporato a un vecchio parquet destinato alla discarica, a comporre la nuova grafica del pavimento stesso; le piastrelle sul muro sono state combinate con quelle trovate nel seminterrato e con tappezzeria fantasia; sedie Thonet vintage sono state accoppiate a quelle di nuova produzione e a tavoli rotondi scultorei; tessuti assortiti sono diventati tende e tappezzeria per divanetti, in un mix di grande impatto. E le tazze e i piattini in porcellana, acquistati nei mercatini delle pulci e utilizzati per servire caffè, biscotti e pasticcini, sono il “marchio di fabbrica” della caffetteria stessa.

L’intervista al progettista Andrej Mercina

È questo il vostro primo progetto d’interior design impostato sul recupero? Quanto sono importanti l’ecosostenibilità e il riciclo dei materiali nei vostri progetti? Da alcuni anni stiamo puntando sui principi di sostenibilità e con una strategia passo dopo passo abbiamo raggiunto il livello di Lolita Eipprova. In una certa misura si tratta di materiali riciclati e mobili riutilizzati, ma ancora di più di ridurre i nuovi materiali da utilizzare e della sostenibilità dell’idea. Ciò che rende speciale Lolita Eipprova è il modo in cui abbiamo unito questi principi all’arte e al design. Abbiamo creato un’esperienza sensoriale in cui abbiamo sfumato i confini tra l’uno e l’altro realizzando un “gesamtkunswerk” (opera d’arte totale) sostenibile.

Cosa era il locale prima di diventare un caffè-pasticceria? Era un bar di second’ordine, ma l’edificio con le sue mura massicce e secolari è stato fonte di ispirazione. Lo spazio era tutto buio e molto introverso. L’abbiamo drasticamente cambiato pur mantenendo lo spirito della “vecchia signora”. Via Eipprova è stata oggetto di riqualificazione dopo un paio di decenni di oblio a causa del turismo concentrato nel centro città. È un’area storica protetta dalla particolare atmosfera con il fiume Gradašcica che scorre a pochi metri da Lolita.

La zona vendita sembra realizzata con arredi ex novo. Per quale motivo e con quali materiali? In verità gli arredi non sono completamente nuovi. I pannelli frontali degli espositori provengono da materiali di riutilizzo (truciolare, compensato e tessuto), mentre tutti i ripiani sono in metallo, materiale che può essere facilmente riciclato.

C’è stato un brief da parte del cliente? Come impostate la relazione con la committenza? Per un progetto di questo tipo è fondamentale un rapporto molto stretto. È stato per lo più progettato in loco, direttamente con gli artigiani. Il cliente è lo stesso con cui abbiamo concluso una serie di progetti negli ultimi anni. Questo è dovuto al fatto che lo studio Triiije è proprietario al 50% della catena di caffè/pasticcerie Lolita!

Elena Bertero

Taja Koshir Popovie

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