Il Grand Hotel Duchi D’Aosta completa l’offerta gourmet dando vita all’Harry’s Pasticceria di Antonio Tufano

 

Trieste. Hotel, ristorante e pasticceria dedicata, un tris d’assi nel cuore di Trieste fra Piazza Unità d’Italia e dintorni, una delle più belle del mondo e la più grande in Europa affacciata sul mare. Il Grand Hotel Duchi d’Aosta, ora in fase di avanzata riqualificazione, l’Harry’s Piccolo Restaurant e Bistrò hanno completato la loro offerta con la pasticceria parimenti stellare di Antonio Tufano servita come dessert (ristorante), per colazione (hotel) e da asporto. L’ingresso in vetro e la piccola vetrina in via dell’Orologio, al piano terra di una porzione dell’hotel Vis à Vis (la proprietà è la stessa del Duchi d’Aosta) lasciano intravedere quanto prezioso e ricercato ne sia il contenuto: pasticceria d’alta gamma legata alla tradizione della città.

Vetrine-finestra per dolci come gioielli

Il locale, pur di metratura contenuta, riprende l’atmosfera preziosa che caratterizza la ristrutturazione dell’hotel firmata dall’architetto Rossella Erika Gerbini. Uno spazio “burroso” non solo per la tipologia di prodotti ma soprattutto per la particolare tonalità di smalto utilizzata per pareti e soffitto. La considerevole altezza del locale (6 metri) e l’ampio utilizzo del vetro rendono grande Harry’s Pasticceria più di quanto venga percepita dall’esterno. Dalla strada è immediato il richiamo offerto dalla piccola vetrina-finestra, con gli eleganti espositori geometrici e il raffinato packaging delle confezioni. Il mood è quello di una gioielleria che mostra i suoi pezzi più preziosi e l’allestimento interno lo ripropone utilizzando due soli grandi blocchi squadrati: il bancone espositore+retro bancone di vitrea trasparenza, che contrasta con il massiccio armadio frigorifero di colore grigio incorporato nell’arco a confine con la struttura alberghiera. La linearità degli elementi è arricchita di dettagli, materiali e finiture ricercati: vetro sabbiato e retroilluminato per il fronte del bancone con la riproduzione delle grate del palazzo del Comune, che fa da sfondo alla piazza sul mare; doppio vetro con pellicola interna a disegno per la grande vetrata che divide la zona vendita (asporto) dal laboratorio; acciai spazzolati per espositori, profili dei serramenti e attrezzature del retro bancone; pietra sinterizzata grigia per il rivestimento delle vetrine frigorifero a parete (torte, monoporzioni, pasticcini ecc); terrazzo alla veneziana con inserti di marmi bianchi, madreperla e resina per il pavimento. Una composizione materica che - al pari delle superfici vetrate e del trattamento a smalto delle parti murarie - aumenta la rifrazione della luce dilatando le dimensioni interne.  Spetta al grande lampadario rosso posto al centro dello spazio il compito di focalizzare, al di là degli effetti evanescenti dei espositori in vetro, l’attenzione del cliente sui prodotti, le materie prime e la loro presentazione.

L'intervista alla progettista Rossella Erika Gerbini

Qual è stata l’esigenza che ha portato a inserire una pasticceria in un albergo con ristorante? La gestione dell’hotel cinque stelle intendeva avere un laboratorio dedicato per il ristorante stellato con lo chef Matteo Metullio e con la possibilità per gli ospiti dell’albergo, come avviene a Vienna, di portare via il ricordo della città in packaging ad hoc, come per la torta Barcolana in omaggio alla più grande regata velica del mondo che si tiene a Trieste. Il locale pasticceria si apre sui salottini di ospitalità dell’albergo al quale si integra nell’immagine.

Il trattamento dei materiali è molto importante per l’effetto generale dell’ambientazione. Ce ne può parlare? Si, i materiali sono importanti e sono stati utilizzati con riferimenti alla città e alla sua architettura: dal pavimento in terrazzo alla veneziana attualizzato con madreperla, all’acciaio cromati per gli arredi espositivi su disegno, dai vetri  retro-illuminati con pellicola su disegno allo smalto Sikkens colore Duchi d’Aosta con trattamento finale a effetto setificato. Tutti materiali usati non tossici o con lavorazioni rispettose dell’ambiente.

Una ristrutturazione in chiave contemporanea.  Come è stato impostato il rapporto con la committenza? La famiglia Benvenuti, con la quale lavoro da più di 20 anni, è sempre stata presente e ha condiviso tutte le scelte. La lunga militanza nel settore dell’hotellerie le consente di conoscere i migliori fornitori territoriali, in particolare quelli per le attrezzature tecnologiche e frigorifere.

Dolci come gioielli. Il mood del locale è stato influenzato dalla pasticceria di Antonio Tufano? Il locale doveva valorizzare al massimo la pasticceria di Tufano, che è stata nominata “Novità dell’anno per il 2020” dalla guida del Gambero Rosso, ma in questo caso il riferimento è quello delle gioiellerie di Place Vendôme, uno dei salotti più chic di Parigi.

Who's who

Rossella Erika Gerbini è specializzata in restauro architettonico, ma per l’ambito della moda realizza numerosi stabilimenti di filati. È stata consulente progettuale nel settore ospedaliero o ricettivo, sotto il patrocinio dell’Unicef, si è occupata per le PA di progetti architettonici e progetti di indirizzo socio-politico. Numerosi i suoi interventi di ristrutturazioni e restauro a Trieste, fra cui il Piano di indirizzo per il recupero urbanistico del Frontemare di Trieste, il recupero del Magazzino 26, l’ampliamento dell’hotel Duchi d’Aosta Vis à Vis, casa Illy in costiera. Attualmente si occupa prevalentemente della riqualificazione del Portovecchio per la società Portocittà e di ristrutturazioni e interior design di residenze private.

Elena Bertero

Andrea Pastrovicchio, Bianca Navarra

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here