Lo mostra una ricerca condotta da Barry Callebaut, che lancia il suo pop up shop online in concomitanza con Veganuary, il mese dell’alimentazione veg: il 60% dei consumatori tra 18 e 44 anni si aspetta che i marchi alimentari includano nella loro offerta prodotti a base vegetale. Tre su quattro affermano di consumare saltuariamente cioccolato a base vegetale: una quota cresciuta moltissimo negli ultimi 2 anni.

Un gennaio senza - o con meno - carne? È una realtà, non solo per i tantissimi consumatori che seguono diete più leggere del solito in reazione alle concessioni delle festività. No, ci sono anche quelli che aderiscono al Veganuary, il mese dedicato proprio alla riduzione del consumo di prodotti di origine animale. Un progetto partito otto anni fa in Gran Bretagna e che da qualche anno vive una certa fortuna anche in Italia (ha toccato circa 150 Paesi nel mondo).

All'iniziativa, che sostanzialmente consiste in un invito a "provare" la dieta vegana per un periodo di tempo, aderiscono molti locali, ristoranti, catene di ristorazione e app di prenotazione. Questo clima di sempre maggior successo della dieta flexitariana (mangiare più prodotti a base vegetale, ma senza eliminare completamente la carne o i latticini) coinvolge anche il mondo dolce. Barry Callebaut, produttore leader mondiale di cioccolato e cacao, ha condotto una ricerca sulle abitudini di consumo in Francia, Regno Unito, Polonia, Germania, Italia, Spagna, Stati Uniti e Australia, intervistando 3.207 persone riguardo i loro consumi di cioccolato, dolci, pasticceria, panetteria, gelato e bevande a base vegetale.

Ricette e idee da scaricare online

Contestualmente, Barry Callebaut ha aperto un pop-up shop online proprio per celebrare il boom dei prodotti a base vegetale. Sul sito si può esplorare un'ampia gamma di creazioni a base vegetale per la pasticceria, la panetteria, le bevande e i gelati, con più di cinquanta appetitosi dolci creati da chef - le ricette sono disponibili da scaricare.

Aspettative diverse per Millennial e Gen Z

Tre intervistati su quattro (74%), tra 18 e 44 anni, affermano di consumare saltuariamente cioccolato a base vegetale. Era solo il 25% a inizio 2020. I Millennial e la Generazione Z (tra 18 e 44 anni) hanno maggiori probabilità di cercare attivamente una dieta a base vegetale. La ricerca mostra che sei su dieci (60%) si aspettano che i marchi alimentari offrano opzioni a base vegetale contro quattro su dieci (43%) nella Generazione X e tra i Boomer (tra 45 e 75 anni). La ricerca mostra anche che un terzo (34%) dei consumatori mondiali è disposto a pagare di più per un'opzione a base vegetale. La Generazione Z e i Millennial (42%) sono maggiormente disposti a pagare di più le opzioni vegane rispetto alle generazioni più anziane (25%).

Italiani entusiasti: il 70% si aspetta offerta di prodotti a base vegetale

In Italia, gli intervistati sembrano più entusiasti dei prodotti a base vegetale, con il 70% delle persone tra 18 e 44 anni che si aspetta che i marchi offrano opzioni a base vegetale, e il 47% disposto a pagare di più. Sempre con riferimento al nostro Paese, il 73% degli intervistati nella stesa fascia di età ritiene che dovrebbero essere disponibili più sapori e consistenze per il cioccolato al latte vegano.

Quasi la metà (44%) dei consumatori mondiali prevede di aumentare il proprio consumo di prodotti a base vegetale. In Italia, il 42% afferma di aver consumato più alimenti a base vegetale e il 46% prevede che il proprio consumo aumenti in futuro.

Le motivazioni: più salute che benessere animale

Le motivazioni principali per provare dolci al cioccolato a base vegetale sono queste (a livello mondiale): la salute (43%), la curiosità nei confronti del sapore (41%) e la voglia di aggiungere varietà alla propria dieta/provare qualcosa di nuovo (34%), prima delle preoccupazioni per il cambiamento climatico e per il benessere animale. In Italia le motivazioni sono simili, con la salute (40%), il sapore (40%) e la varietà (26%) ai primi posti. A livello globale, i principali ostacoli al consumo di cioccolato a base vegetale sono: preoccupazioni riguardo il gusto (28%), il prezzo troppo alto (25%) e la scarsa familiarità (19%). In Italia la situazione è simile, con preoccupazioni riguardo al gusto (28%) come primo ostacolo, seguito dalla mancanza di fiducia nel fatto che siano sani (17%).

Ernesto Brambilla

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