Intervista al coach Alessandro Dalmasso a ridosso della gara: «Abbiamo trasmesso sapere, background ed emozione. Sarà un mondiale come non si è mai visto»

È il giorno della verità: la squadra italiana di giovani talenti composta da Lorenzo Puca, Massimo Pica e Andrea Restuccia è in gara a Lione, in Francia, presso il Salone Sirha, per la Coupe du Monde de la Pâtisserie. Il gruppo tricolore si allena da oltre un anno e mezzo full time, in Cast Alimenti, a Brescia. Un lavoro di preparazione accurato e coordinato dal presidente del Club Italia Alessandro Dalmasso, dagli allenatori ufficiali Campioni del Mondo 2015 (Francesco Boccia, Emmanuele Forcone e Fabrizio Donatone) e da tutti i componenti del Club.

A poche ore dalla gara abbiamo chiesto proprio al maestro Alessandro Dalmasso di raccontarci come ha preparato i tre pasticceri alla sfida più importante.

Alessandro Dalmasso
Il maestro Alessandro Dalmasso

«Il segreto? Interpretare bene il regolamento»

Su cosa ha puntato maggiormente nel preparare i tre nostri talenti in squadra?
«Ho sempre creduto nell’idea di creare un team di lavoro che avesse alle spalle quell’esperienza che solo eventi come quello della Coppa del Mondo della Pasticceria possono dare; quindi, è stato naturale per me affidare il ruolo di allenatori ufficiali ai Campioni del Mondo 2015, Emmanuele Forcone, Francesco Boccia e Fabrizio Donatone: gli unici in grado di trasmettere il sapere, il background e l’emozione dell’evento. Fondamentale anche la sede operativa di Cast Alimenti, palestra e fucina del Team Italia. Grazie anche al lavoro in sinergia con la scuola di Cast, siamo riusciti ad ottenere il massimo risultato dalla nostra squadra».

Quali sono i punti di forza del team italiano nell’affrontare la competizione?
«Sarebbe scontato sottolineare il talento, la bravura e la maestria dei maestri pasticceri che formano la squadra italiana; l’affiatamento come team, e soprattutto l’amore verso il proprio lavoro sono i punti di forza che maggiormente li rappresentano. A causa dell’emergenza sanitaria i tempi si sono allungati, e mai è mancata la loro dedizione e la passione per questo obiettivo, dedicandogli una lunga parte della loro vita».

La nuova formula della competizione ci può dare più vantaggio o al contrario penalizzarci?
«Siamo su un palcoscenico internazionale, dove ogni nazione viene rappresentata al meglio dai talenti della pasticceria, per cui partiamo tutti dallo stesso livello; a fare la differenza saranno la creatività e la capacità di interpretare al meglio il regolamento, ma anche nuovi stimoli penso siano sempre propositivi sia per la pasticceria mondiale sia per il concorso stesso. Una cosa è certa: sarà un mondiale come non si è mai visto».

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Da sinistra: Massimo Pica, Andrea Restuccia, Alessandro Dalmasso, Lorenzo Puca

Le prove: solo per veri fuoriclasse

Le 14 squadre finaliste della Coupe du Monde de la Pâtisserie 2021 si sfidano lungo due giornate, così suddivise: ieri è toccato a Francia, Gran Bretagna, Egitto, Corea del Sud, Russia, Cina, Giappone; oggi a Cile, Algeria, Messico, Brasile, Svizzera, Italia, Marocco.

Queste le novità nelle prove - che vedono appunto tre pasticceri per ogni squadra cimentarsi con preparazioni complesse.

  • Ci sarà un tema unico per tutte le squadre: "Tutta l’arte è imitazione della natura".
  • Ciascuna squadra dovrà realizzare 4 dessert da condividere realizzati con cioccolato Pure Origine VALRHONA, che non potranno essere abbattuti; 4 entremet gelato realizzati con frutta CAPFRUIT; 10 dessert da ristorante (prova giudicata da una speciale giuria composta da chef di fama internazionale).
  • Tutte le preparazioni, destinate alla degustazione, dovranno essere realizzate senza l'uso di coloranti.
  • Le prove artistiche saranno due pièce – in zucchero e cioccolato, di altezza massima pari a 165 cm – e una scultura ricavata da un blocco di cioccolato fondente (addio dunque alla scultura in ghiaccio delle passate edizioni). Queste strutture faranno da coreografia all’esposizione dei dolci eseguiti per la competizione, a chiusura della gara e prima della valutazione finale.

 

Ernesto Brambilla

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