Locali chiusi dalle 18 alle 6 in tutta Italia per l’emergenza Coronavirus, una situazione che non sembra impattare troppo sull’attività delle pasticcerie. Diciamo “sembra”, perché il quadro – oltre che in continua evoluzione – è più ampio. L’intera Ita

Locali chiusi dalle 18 alle 6 in tutta Italia per l'emergenza Coronavirus, una situazione che non sembra impattare troppo sull'attività delle pasticcerie. Diciamo "sembra", perché il quadro - oltre che in continua evoluzione - è più ampio.

L'intera Italia zona protetta

Siamo dentro a una emergenza sanitaria enorme, per questo il governo ha deciso di inasprire le regole sulla nostra vita sociale e sulle aperture dei luoghi di consumo e socialità con il decreto del 9 marzo 2020, di cui potete leggere qui e le cui disposizioni rendono di fatto l’intera Italia una “zona protetta” fino al 3 aprile.

Tra i chiarimenti che il governo ha specificato, ce n'è uno importante: il limite orario dalle 6.00 alle 18.00 è riferito solo all'apertura al pubblico. Durante e oltre quella fascia, si può tenere attivo il servizio di delivery. Non è una nota positiva solo per la ristorazione: anche molte pasticcerie, in questi giorni convulsi, stanno decidendo autonomamente di chiudere ma provano a sfruttare i servizi di consegna per tenere vivo in parte il business. 

La consegna non deve prevedere contatti personali

In quest’ottica Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) e AssoDelivery, l’associazione di categoria delle imprese del food delivery - alla quale aderiscono Deliveroo, Glovo, Just Eat, Uber Eats e Social Food - hanno diffuso un prontuario di buone pratiche per garantire il servizio nel rispetto delle misure precauzionali e dei requisiti igienico sanitari. Perché il senso di tutte le misure prese in questi giorni è di limitare i contatti tra le persone, rallentando la diffusione del virus per non mettere in crisi la capacità del nostro sistema sanitario di curare i malati. Quindi, attenzione a ogni modalità di contatto tra personale e cibo preparato per la consegna, alle modalità di trasporto e di contatto col cliente finale. Perché lo stesso governo ha spiegato che «sarà cura di chi organizza l’attività di consegna a domicilio - lo stesso esercente ovvero una cosiddetta piattaforma - evitare che il momento della consegna preveda contatti personali».

Ecco le regole dettate da Fipe e Assodelivery.

  • Tutti devono seguire scrupolosamente le ​raccomandazioni del Ministero della Salute​.
  • I gestori devono mettere a disposizione del proprio personale prodotti igienizzanti, assicurandosi del loro utilizzo tutte le volte che ne occorra la necessità e raccomandano di mantenere la distanza interpersonale di almeno un metro nello svolgimento di tutte le attività.
  • I gestori devono definire delle aree destinate al ritiro del cibo preparato per le quali osservano procedure di pulizia e igienizzazione straordinarie. Queste aree devono essere separate dai locali destinati alla preparazione del cibo.
  • Il ritiro del cibo preparati e il pagamento avviene assicurando la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro e l’assenza di contatto diretto.
  • Il cibo preparato viene chiuso in appositi contenitori (o sacchetti) tramite adesivi chiudi-sacchetto, graffette o altro, per assicurarne la massima protezione.
  • Il cibo preparato viene riposto immediatamente negli zaini termici o nei contenitori per il trasporto che devono essere mantenuti puliti con prodotti igienizzanti, per assicurare il mantenimento dei requisiti di sicurezza alimentare.
  • La consegna del cibo preparato avviene assicurando la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro e l’assenza di contatto diretto.
  • Chiunque presenti ​sintomi simili all’influenza resti a casa, sospenda l’attività lavorativa, non si rechi al pronto soccorso, ma contatti il medico di medicina generale o le autorità sanitarie.

Ernesto Brambilla

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here