La gara di solidarietà in tempi di emergenza coronavirus ha coinvolto anche il mondo dolce. Tante le aziende e le pasticcerie che hanno deciso di effettuare donazioni nei giorni precedenti questa Pasqua davvero singolare. Colombe destinate ad associazi

La gara di solidarietà in tempi di emergenza coronavirus ha coinvolto anche il mondo dolce. Tante le aziende e le pasticcerie che hanno deciso di effettuare donazioni nei giorni precedenti questa Pasqua davvero singolare. Colombe destinate ad associazioni e ad ospedali, ma anche donazioni in denaro.

Dolci pasquali e donazioni in denaro

La colomba classica di Peck

Peck, il tempio milanese della gastronomia, storico brand di ristorazione e pasticceria, ha deciso di donare al Policlinico di Milano tutti i proventi derivanti dalle vendite, durante la settimana di Pasqua, delle colombe che le famiglie scelgono per celebrare la tradizione. Due le varianti del lievitato pasquale: la "Classica" e quella "Ai 3 cioccolati", vendute rispettivamente a 30 e 34 euro. L’importo raccolto contribuirà a potenziare le nuove aree di Terapia Intensiva dell’ospedale milanese, permettendo alla struttura di curare sempre più pazienti affetti da Covid-19. Lo sforzo si aggiunge alla donazione di 100 colombe che Peck ha inviato all’Ospedale San Raffaele di Milano per dare un segno di vicinanza e offrire conforto a medici e infermieri impegnati in turni estenuanti.

La Colomba classica Marchesi 1824

Marchesi 1824, altra cattedrale della pasticceria, di proprietà del Gruppo Prada, ha scelto la via della donazione di colombe per il personale sanitario coinvolto nell’emergenza Covid-19 degli ospedali milanesi. Con un’ulteriore donazione del classico dolce pasquale, Marchesi sostiene anche Pane Quotidiano, l'organizzazione milanese senza scopo di lucro, il cui obiettivo è quello di assicurare ogni giorno cibo alle fasce più povere della popolazione, distribuendo generi alimentari e beni di conforto.

Il dolce pasquale di Giovanni Cova & C.

Giovanni Cova & C. ha contribuito con una donazione alla Fondazione Francesca Rava, già partner dell'industria dolciaria in passate occasioni. Anche in questo caso, il contributo è destinato ad agevolare gli sforzi del Policlinico di Milano, per l'acquisto di attrezzature per fronteggiare l'emergenza sanitaria. L'azienda ha anche annunciato una donazione di 1.000 colombe agli ospedali del Gruppo San Donato.

Uova e maestri generosi

Lindt Italia, dal canto suo, ha deciso di donare 20 mila uova di cioccolato ad alcune strutture ospedaliere della Lombardia: Ospedale Niguarda (Milano), Istituto Clinico Sant’Ambrogio (Milano), Ospedale di Cremona, Ospedale civile di Brescia, Ospedale di Chiari, Ospedale di Desenzano e Ospedale di Bergamo. Perugina (gruppo Nestlè) ha donato 90 mila uova di Pasqua al Banco Alimentare destinate alle famiglie in difficoltà. Dalla Ferrero di Alba sono partiti 180 quintali di uova destinati ai volontari della Protezione civile e al personale sanitario e parasanitario degli ospedali piemontesi. Caffarel ha consegnato alla Protezione civile oltre 9 mila chili di uova di cioccolata e colombe per il personale e gli anziani delle case di riposo. In Sicilia, Dolfin ha donato 11 mila uova di Pasqua ai centri raccolta della Protezione Civile Italiana. Nella brianza lecchese, il produttore di cioccolato Icam ha rifornito le strutture ospedaliera di 15 mila uova di cioccolato.

Si sino mossi in tantissimi, anche piccole pasticcerie, per fare beneficenza a livello locale. E anche alcuni dei grandi maestri, come Sal De Riso, che ha deciso di donare 10 euro per ogni acquisto di un pacco da due colombe. A ieri aveva raccolto circa 42 mila euro. Fra i primi a muoversi Iginio Massari, con una donazione di 15 mila euro agli Spedali civili di Brescia.

Ernesto Brambilla

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