Fis (Fondo di integrazione salariale) per le aziende con più di 5 dipendenti e Cig (Cassa integrazione in deroga) per le aziende fino a 5 dipendenti: sono i due ammortizzatori sociali che il decreto Cura Italia ha previsto per le imprese, semplificando

Fis (Fondo di integrazione salariale) per le aziende con più di 5 dipendenti e Cig (Cassa integrazione in deroga) per le aziende fino a 5 dipendenti: sono i due ammortizzatori sociali che il decreto Cura Italia ha previsto per le imprese, semplificando alcune modalità operative. Con Lorenzo Ferrari, titolare di Ristoratore Top, società di consulenza, e Filippo Sironi, socio di Apg Consulting, studio di consulenza per l’efficientamento del costo del lavoro, abbiamo fatto il punto sugli elementi chiave.

«Per sapere in quale categoria dimensionale si rientra - spiega Sironi - occorre fare il calcolo delle proprie unità lavorative, considerando la media di unità lavorative degli ultimi sei mesi». Queste le regole:

  1. contano assunti a tempo indeterminato e determinato, apprendisti e lavoratori a chiamata; non si contano amministratori, stagisti e lavoro somministrato;
  2. ogni full time a 40 ore conta uno;
  3. per ogni part time si sommano le ore lavorate, si divide per le ore di un full time e si arrotonda per eccesso. Se la frazione è superiore a 0,5: così se uno ha tre part time da 18, 20 e 24 ore dovrà calcolare 62 ore e dividerle per 40 (corrispondente a un full time): il risultato è 1,55: significa che vanno contate 2 unità lavorative.

I lavoratori a chiamata vanno computati in relazione alle ore lavorate nel semestre. I datori di lavoro iscritti al Fis con più di 5 dipendenti possono presentare domanda di accesso all’assegno ordinario (80% del salario, fino a un massimo di 939,89 euro netti per chi ha una retribuzione fino a 2.159,48 euro) con causale “emergenza Covid-19”, per un periodo massimo di nove settimane, per periodi decorrenti dal 23 febbraio 2020 ed entro il 31 agosto 2020 entro la fine del quarto mese successivo a quello in cui ha avuto inizio la sospensione o riduzione dell’attività lavorativa. Perché venga erogato direttamente dall’Inps, il datore di lavoro deve farne richiesta. La Cassa integrazione in deroga, anch’essa per un periodo di nove settimane, è riconosciuta alle aziende fino a 5 dipendenti per la durata della sospensione del rapporto di lavoro. I trattamenti sono concessi con decreto delle Regioni. Le domande dei datori di lavoro sono presentate a Regioni e Province autonome, che le istruiscono secondo l’ordine cronologico di presentazione. L’erogazione è a cura dell’Inps (previa richiesta). Non sono previsti contributi a carico dell’azienda per l’utilizzo della cassa. Fis e Cig sono previste per tutti i dipendenti in forza al 17 marzo, indipendentemente dall’anzianità. In entrambi i casi se si vuole fare ricorso a questi strumenti la prima cosa da fare è notificarlo tramite Pec ai sindacati. Il consiglio è di istruire velocemente le pratiche non appena sarà possibile farlo sul sito dell’Inps.

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(illustrazione Mattia Distaso)

Andrea Mongilardi

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