Iniziativa insolita e particolare, quella della pasticceria Bonfissuto gestita dai fratelli Vincenzo e Giuliano Bonfissuto, a Canicattì (Ag). A poca distanza dal loro laboratorio hanno scovato delle piante di pistacchio di una specie autoctona e in sta

Iniziativa insolita e particolare, quella della pasticceria Bonfissuto gestita dai fratelli Vincenzo e Giuliano Bonfissuto, a Canicattì (Ag). A poca distanza dal loro laboratorio hanno scovato delle piante di pistacchio di una specie autoctona e in stato di semi abbandono. Bene: vogliono riportarle in vita e creare il primo pistacchieto della zona, di 800 mq in aperta campagna, tra vigneti e mandorleti.

Le piante di pistacchio

Piante e assaggi di Sicilia

Per farlo - e per diventare autosufficienti nella produzione del loro panettone al pistacchio - hanno avviato un progetto di crowdfunding su kickstarter.com. L'occasione è buona per fare anche... buona comunicazione dell'offerta della pasticceria. Ci sono più di 10 modalità per sostenere il progetto: chi è interessato può fare una semplice donazione libera, da un minimo di 30 euro per ricevere a casa (e in tutto il mondo) il lievitato al pistacchio fino a 1.000 euro per adottare un massimo di 70 piante di pistacchio. Ci sarà una targhetta con il nome del donatore per ogni albero, un omaggio di 12 panettoni e un'esclusiva giornata di esperienza nell'azienda dolciaria comprensiva di pernottamento e degustazioni. I "coltivatori virtuali" dei 70 pistacchi potranno assistere a distanza all'impianto del loro albero, con la possibilità di attribuirgli un nome. Potranno anche monitorare la crescita, la fioritura, il raccolto di ogni singolo pistacchio e infine della sua trasformazione ed utilizzo.

I panettoni al pistacchio dei fratelli Bonfissuto

«Rischiamo di perdere un patrimonio unico»

Spiegano i due fratelli titolari della pasticceria in una nota: «Il laboratorio dove ci siamo recentemente spostati per ragioni di spazio è un terreno collinoso e calcareo che intorno agli anni Venti del Novecento chiamavano "la fastuchera di contrada giuliano". Zona vocata per la coltivazione di pistacchio, ma oggi quasi persa. Probabilmente una coltivazione che è stata abbandonata nel tempo perché meno produttiva e con più difficile manutenzione dell'uva da tavola coltivata in queste zone. Stiamo rischiando di perdere un patrimonio culturale e agroalimentare unico». Da lì l'idea di salvare le piante grazie ai clienti che vorranno partecipare.

Ernesto Brambilla

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