Creare un continuum tra interno ed esterno è stato l’obiettivo dello studio WJ per la pasticceria cinese Anshuka

Hangzhou (Cina). Nanshan Road è la via più famosa di Hangzhou, una grande strada ricca di storia e circondata da parchi, che costeggia il rinomato West Lake, un piccolo lago la cui leggenda narra sia stato generato dalla caduta di una perla della Via Lattea. Lungo questo grande viale alberato sorge Anshuka, la prima pasticceria in stile occidentale a portare in Cina prodotti a base di formaggio. A firmare il progetto lo studio WJ design nella figura del designer Leo Hu. La scelta del nome Anshuka racchiude in sé due riferimenti importanti: il rimando al nome del proprietario “An” e al suo significato che è quello di “gentilezza” e che rappresenta in un certo qual modo l’approccio del designer all’intero progetto. Anshuka è infatti un luogo in cui ritrovare il ritmo naturale delle cose, lontano dalla frenesia della vita urbana e dove assaporare la bellezza del quotidiano.

Le vetrine come strumento di comunicazione

Se l’esterno privilegia i toni scuri, l’interno è un trionfo di luminosità, dettato in particolar modo dall’uso del bianco e del legno. Due gli accessi al locale, di cui uno rappresenta l’entrata principale, quello da cui si accede lateralmente, dove la facciata esterna curva leggermente sulla via laterale. Alcune delle vetrate sono state attrezzate con grandi strutture dalle forme curve e dal design essenziale e rigoroso, realizzate in legno e corredate con una serie di semplici mensole dove esporre i prodotti: come in una boutique di alta moda le vetrine si trasformano in vere e proprie opere d’arte di visual merchandising, progettate per esaltare i valori dei prodotti esposti. Diventano un vero strumento di comunicazione, che lascia intravedere l’interno del locale, creando aspettativa ed interazione. All’interno la pasticceria mostra l’andamento sinuoso di alcuni arredi e della maestosa struttura soppalcata a cui si accede attraverso una scenografica scala, tutta realizzata in legno. All’ingresso i clienti sono accolti da un grande bancone semicircolare dove poter sostare per una breve pausa caffè.Qui come nel resto del locale, la concezione progettuale è quella di un design semplice che non sovraccarichi gli ambienti e li lasci semiaperti e comunicanti tra loro.

Essenzialità negli arredi, per dar enfasi al prodotto

Il piano terra accoglie una serie di banchi vendita dalle linee essenziali, rigorosamente bianchi e attrezzati con vetrine in cristallo trasparente. Le superfici bianche si accostano ai colori tenui del legno chiaro e si riflettono nella struttura sovrastante in parte completamente specchiata. Ogni dettaglio rientra in un’idea di ordine e sia gli elementi strutturali sia gli arredi rispondono all’esigenza di una raffinata essenzialità. Il progetto dà vita a giochi di linee e geometrie pulite, dove l’obiettivo finale della “sottrazione nello spazio interno” è quello di evidenziare la presentazione del prodotto. Nello spazio del piano terra trovano posto anche gli ambienti tecnici, tra cui un laboratorio a vista e una serie di locali di servizio. Le grandi vetrate ad arco a doppia altezza regalano luminosità anche al piano superiore, illuminato anche grazie a dei lucernari che lasciano filtrare i raggi del sole. Così la dolcezza della luce proveniente dall’esterno e dell’ombra creata delle grandi piante sul viale, ricreano all’interno un’atmosfera di grande serenità e pace. Qui, nella zona soppalcata, lo spazio si anima di piccoli tavoli in legno dove potersi godere dolci momenti di relax, circondati dal candore di pareti total white, espressione di una purezza di carattere astratto.

La vegetazione di Nanshan Road ha ispirato il designer

Il progetto di Anshuka prende forma dopo una lunga passeggiata del designer Leo Hu lungo Nanshan Road, all’ombra dei phoenix trees e sotto una pioggia di foglie «che danzavano su entrambi i lati della strada», rivela a Dolcegiornale il creative designer e fondatore dello studio WJ Design. «Era bello e tranquillo, passeggiare all’ombra di quegli alberi. Ed è quello che ho pensato per questo spazio. Volevo creare uno luogo dove le persone fossero disposte a rallentare e a fermarsi, a “sentire” la vita, anche se è solo per una tazza di tè pomeridiano o per un dessert». L’intero edificio sembra fare eco all’ambiente circostante, diluirsi e fondersi perfettamente con l’ombreggiato paesaggio urbano di Nanshad Road. Da qui l’idea di una struttura relativamente bassa, semi nascosta dalla vegetazione antistante. Il muro originale della facciata è stato trasformato con doghe di legno scuro e grandi vetrate ad arco a doppia altezza, definite da una elegante cornice dorata e retroilluminata. «Quando i clienti si si siedono ai tavoli vicino alle grandi finestre, sono seduti vicino agli alberi, e osservano come cambia la luce, come le persone camminano e si muovono fuori. Oggi più che mai fare un progetto di interior design significa soprattutto pensare alle connessioni con l’architettura, l’esterno e il design del paesaggio».

Who’s who

Leo Hu, fondatore di WJ Design, presta grande attenzione alla continuità tra spazi interni ed esterni e al processo di pensiero creativo stesso. I suoi lavori hanno vinto molti premi internazionali. Per due anni consecutivi è stato finalista per l’inside World Interior Design Festival Awards (2017-2018), l’Hong Kong A&D Award (2018), il German Gda Award (2017). Infine, si è aggiudicato l’Idpa China-Japan International Pioneer Design Premio e la Top10 “Designer internazionale più influente” (2018).

Barbara Delmiglio e Chiara Naldini

Quiang Shen, Fangfang Tian

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here