Quattordici gusti di gelato ricavati da altrettante etichette di vini laziali: sono stati presentati pochi giorni fa durante la manifestazione enogastronomica Taste of Roma all’Auditorium Parco della Musica. A fondersi con i vini – quelli entrati a far

Quattordici gusti di gelato ricavati da altrettante etichette di vini laziali: sono stati presentati pochi giorni fa durante la manifestazione enogastronomica Taste of Roma all'Auditorium Parco della Musica. A fondersi con i vini - quelli entrati a far parte della rete Vigne di Roma - è il gelato artigianale di Günther Rohregger, che ha creato una "ricetta" per ogni azienda vinicola della rete. Nata a febbraio, è un network di imprese collegate a storiche tipicità della produzione enologica regionale che punta al rilancio anche internazionale dei vini laziali.

Rohregger, classe 1980 e originario dell'Alto Adige, è il titolare di Gunther Gelato Italiano: sotto questo marchio ha aperto a partire dal 2012 tre gelaterie a Roma. «L'idea è nata pensando a come presentare i vini della rete Vigne di Roma: loro volevano offrire qualcosa di originale e abbiamo accettato insieme una scommessa. Dovevano essere 10 gusti al vino, poi all'ultimo sono diventati 14, un gran lavoro creativo», spiega Rohregger a dolcegiornale.it.

La presentazione dei gusti di gelato al vino durante la manifestazione Taste of Roma
Alcuni dei gusti presentati da Gunther

Per mantenere intatte le caratteristiche dei vini, sono stati aggiunti a gelato semi montato. «In quella fase l'alcol non evapora», spiega il gealtiere, «e il sapore tipico del vino si apprezza a pieno. In media questi gusti alcolici hanno una gradazione intorno ai 3,5 gradi. Piuttosto alta, ma non eccessiva, non è certo un gelato che fa... ubriacare! Noi lavoriamo con una miscela di 5 zuccheri diversi: non usando addensanti chimici, ci aiutano a mantenere un gelato cremoso e stabile». I 14 gusti presentati a Roma contengono tutti la stessa quantità di vino, circa il 25% di ogni ricetta. Una produzione modesta pensata per la presentazione durante l'evento, ma Rohregger sta lavorando per andare oltre: «Ora finiremo le scorte di vino che le cantine della rete ci hanno mandato, stiamo ragionando con due di loro per arrivare ad accordi che ci permettano di continuare a offrirli nelle mie gelaterie. Il problema è che noi siamo una gelateria artigianale, non un ristorante o una grande catena. Non posso certo comprare quantità enormi di vino, e se la materia prima supera il prezzo di vendita - il gelato è pur sempre venduto a 5 euro al chilo - l'operazione non è più fattibile. Potremmo arrivare a un prezzo adeguato facendo uno scambio di promozione, ovviamente mantenendo il nome della cantina nel nome del gusto.

Una storia originale, quella di questo gelatiere altoatesino, ex maestro di sci trapiantato nella capitale: «Sono entrato in confidenza con un gruppo di gelatieri romani ai quali facevo lezione», racconta, «è così che ho conosciuto la mia compagna che mi ha portato a Roma. Dopo due anni in una gelateria commerciale ho capito che non era il prodotto giusto per me e sei anni fa ho aperto la prima delle tre gelaterie artigianali. I gusti alcolici? La mia clientela è abituata, offriamo già un gusto zabaione che arriva a 3,7 gradi!».

 

Ernesto Brambilla

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