Non solo gelato. Il fatto di offrire anche una piccola linea di pasticceria e di rosticceria si è rivelato importante in pandemia per Gelato Go, 25 pdv all’estero

Le catene di gelaterie italiane all'estero, nonostante tutte le problematiche del periodo pandemico, godono di buona salute, e ne abbiamo scritto qui. Uno dei casi di eccellenza è Gelato Go. Dalla prima location americana, nel 2013, Gelato Go oggi conta 25 pdv tra Florida, California, New York City (in fase di avvio) e Hong Kong, dove ha aperto un punto vendita poco più di un anno fa. La catena di gelato all’italiana è arrivata, in 7 anni, in piena fase di crescita quando ha incrociato le conseguenze della pandemia. «Eppure, già a marzo scorso si è cominciata a vedere una ripresa in Florida nonostante l’assenza di turisti - spiega Domenico D’Addio, co-founder della catena -. Il fatto di offrire anche una piccola linea di pasticceria e di rosticceria si è rivelato importante in pandemia, perché ci ha permesso di restare su altri mercati che non fossero il retail del gelato. I clienti del comparto hotellerie e le società di catering hanno rivisto le loro strutture di costo e molti player hanno tagliato proprio in cucina. Alcuni clienti che già compravano da noi il gelato e avevano un’offerta di pasticceria-rosticceria prodotta internamente si sono rivolti a noi per una fornitura dall’esterno. Si è rivelato un modo per cercare di mantenere il nostro personale, soprattutto in Florida, e una opportunità di diversificare. Ma il main business è e deve rimanere il gelato. L’apertura di New York è un sogno che si avvera e continueremo a investire per il futuro dei nostri punti vendita».

Who’s who

Domenico D'Addio
Domenico D'Addio

Domenico D’Addio è co-founder & CEO delle catene Gelato-go e Pasta-go. Dopo gli studi in Business Administration presso l’Università Bocconi, ha lavorato per diverse grandi compagnie nel settore corporate finance. Gelato Go è nata negli Stati Uniti nel 2013, dall’idea di due amici, Domenico e Alessandro Alvino, innamorati del gelato ma provenienti da due ambiti diversissimi: finanza, appunto, e pubblicità.

 

 

Ernesto Brambilla

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