Basta gelato italiano che di italiano non ha niente. Unioncamere ha lanciato una certificazione per le gelaterie italiane nel mondo, un marchio di qualità che vuole attestare lo sforzo dietro al “vero” made in Italy nel campo del gelato. Dieci regole d

Basta gelato italiano che di italiano non ha niente. Unioncamere ha lanciato una certificazione per le gelaterie italiane nel mondo, un marchio di qualità che vuole attestare lo sforzo dietro al "vero" made in Italy nel campo del gelato.

Dieci regole da rispettare per il disciplinare del gelato

Si chiama Ospitalità italiana-Gelaterie italiane nel mondo ed è promosso da Unioncamere - l'unione delle camere di commercio italiane - con il supporto di Isnart (Istituto nazionale di ricerche turistiche). Il disciplinare al quale gli aspiranti gelatieri italiani nel mondo dovranno attenersi si compone di requisiti articolati in 10 regole.

Riguardano: l’accesso e la posizione della struttura, l’accoglienza, la comunicazione, l’ambiente interno, il prodotto, il servizio, la trasparenza, gli elementi accessori, l’approccio ecocompatibile e la valorizzazione del Made in Italy. L’impresa-gelateria interessata a fregiarsi del bollino di certificazione dell’Ospitalità italiana dovrà rispondere prima di tutto a 5 requisiti ritenuti essenziali. Questi riguardano il nome della gelateria e/o del gelato per identificare il locale, l’utilizzo di attrezzature, metodi di produzione e materie prime che dimostrano il legame con la tradizione e le origini italiane nella preparazione del gelato.

Già oltre 2.100 i ristoranti certificati: ora tocca al gelato

Con questo meccanismo si vuole replicare quanto già fatto con la ristorazione. Il marchio di italianità di Unioncamere, infatti, certifica già oltre 2.100 ristoranti made in Italy in 60 Paesi e 456 grandi città. Dopo la nostra cucina e la nostra idea di accoglienza e ristorazione, ora tocca al gelato vedersi riconosciuto lo status di caposaldo della nostra offerta gastronomica.

Ernesto Brambilla

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