Le testimonianze da cui prendere spunto per programmare l’evoluzione alla ripartenza. Nicolò Arietti, titolare di Gelati D’Antan a Torino

L'identità, il laboratorio, la vendita: sono tre elementi chiave su cui fondare la ripartenza e l'evoluzione dell'attività. Ne abbiamo parlato con i nostri esperti qui; oltre al loro parere abbiamo voluto dare voce alle testimonianze di professionisti del settore. Ne abbiamo parlato, per esempio, con Nicolò Arietti, titolare di Gelati D'Antan, a Torino.

 

Com’è andato il 2020? Sinceramente, bene. All’inizio del lockdown siamo partiti con tanti dubbi e incertezze. Però, la nostra gelateria da sempre fa solo asporto ed è aperta tutto l’anno. Quindi, il Covid non ha toccato le nostre dinamiche. Durante il lockdown abbiamo rafforzato il delivery, mettendo in consegna un certo numero di gusti classici, per dare un servizio ai clienti che non potevano venire in negozio, ma non è quello su cui puntiamo. Finito il lockdown, si è tornati alle modalità solite. Abbiamo potenziato l’asporto, valorizzando i nostri punti di forza, ovvero i gusti particolari, frutto di ricerca continua, e la quasi quotidiana proposta di novità. L’aver guadagnato tre coni, poi, ci ha dato molta visibilità e ha attirato nuova clientela.

Quindi, nessun cambiamento? Sono cambiati i meccanismi della somministrazione, ma il lavoro in sé è andato bene. La scorsa estate il Comune ci ha permesso di posizionare 3-4 panchine all’esterno. Il fatto di vedere fuori dal negozio persone che mangiano il gelato attira altri clienti. Non vediamo l’ora di rimetterle anche quest’anno. Negli altri periodi, il divieto di consumare all’esterno del locale ha invece fatto aumentare la vendita di gelato in vaschetta. Dal punto di vista personale, il fatto che possano entrare in negozio solo 1-2 persone per volta mi ha dato la possibilità di scambiare due chiacchiere in più con i clienti.

Come vede il futuro? Sia la mia esperienza personale, sia i dati di settore dicono che la domanda di gelato è aumentata. Del resto, che cosa si può fare quando bar e ristoranti sono chiusi? Anche chi non ama il gelato viene a prendere un cono. Inoltre, in zona rossa e arancione la gente non può uscire dalla città durante il weekend, e questo ci ha favorito. Magari quando tutto riaprirà, la città si svuoterà.

Progetti? Prima della pandemia eravamo prossimi ad aprire una gastronomia, poi abbiamo temporeggiato e abbiamo fatto bene. Quest’anno ci concentreremo sul nostro core business e su questo punto vendita. Nel 2021 mi aspetto di lavorare sulla stessa lunghezza d’onda e di fare meglio.

 

 

 

Flavia Fresia

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