Nel vocabolario Treccani lo storytelling è «arte di scrivere o raccontare storie catturando l’attenzione e l’interesse del pubblico». Guai a dimenticare la seconda parte della definizione. Anche se è una parola molto di moda nel mondo della comunicazio

Nel vocabolario Treccani lo storytelling è «arte di scrivere o raccontare storie catturando l’attenzione e l’interesse del pubblico». Guai a dimenticare la seconda parte della definizione. Anche se è una parola molto di moda nel mondo della comunicazione d’impresa, pochi sanno sfruttarlo nel modo corretto.

Come possono una pasticceria artigianale, o una gelateria con una storia particolare, applicarlo senza sprecare tempo e denaro? Ne parliamo con Magnolia, società di produzione televisiva che ha realizzato e realizza diversi programmi nell’ambito food (Bake Off Italia e Cuochi e fiamme tra gli altri) e che vanta esperienza nel lavorare con big brand del settore. «Con l’evoluzione delle piattaforme digitali di comunicazione», ci spiegano Danilo Bove, capo dell’ufficio Digital & brand solutions, e Annalisa Arrigoni, project manager, «ognuno di noi è un potenziale narratore. Però per fare storytelling in modo serio ed efficace dobbiamo impostare un discorso strategico».

Parliamo di esercizi commerciali che hanno operato in un arco storico durante il quale hanno raccolto e sedimentato un vissuto. «Si intrecciano i valori del brand, della famiglia, dell’imprenditore artigiano, del territorio. Contenuti che si prestano per essere raccontati e celebrati, ma bisogna tradurli in un progetto editoriale che abbia valore intrattenitivo o informativo». Presenza su Facebook e Instagram, video documentari, video ricette, eventi di piazza, pasticcerie trasformate in gallerie d’arte: sono opzioni. Ma il percorso strategico ha alcuni punti fermi. In primis individuare la propria storia e il proprio legame con il territorio, e organizzarla: ricette, cimeli, vecchi macchinari funzionanti, abilità manuali da mostrare, uso di un prodotto tipico locale, contatti con clienti particolari; va tutto sistematizzato. Studiare i casi eccellenti (che cosa fa Iginio Massari su Facebook e Instagram? Che cosa di tutto questo si adatta a me?). Studiare i canali: che contenuti funzionano o meno sui diversi social? Sono un locale di quartiere che può sfruttare una location per un evento o voglio fidelizzare i miei clienti con video tips condivisi su Facebook? Alimentare i canali: le pagine social vanno presidiate, non si lasciano ferme; gli eventi non devono essere una tantum ma strutturati. Rivolgersi a un professionista “tarandosi” sul budget che si ha. In generale, se si ha in testa un'idea editoriale si può cercare un partner tecnico-estetico (per foto, riprese, gestione dei social), se non è così serve un'agenzia con competenze autorali.

A Milano Cucchi si celebra con un video

Ottantuno anni di storia della pasticceria Cucchi, 85 di vita per Cesare Cucchi: il locale storico di Corso Genova a Milano ha celebrato questi traguardi con un video documentario di 38 minuti, proiettato durante un evento pubblico per festeggiare il compleanno del titolare. Il video doc è stato prodotto da Circus srl e rappresenta la prima pietra di un progetto culturale denominato Tavola che vuole raccontare le eccellenze urbane milanesi. Che vita avrà il documentario dopo la proiezione? Ce lo spiega Alessandro Villata, ceo di Circus: «Stiamo iscrivendo il cortometraggio a diversi festival negli Stati Uniti e in Giappone. In coda al video già realizzato aggiungeremo alcune riprese della proiezione pubblica, così da mostrare il legame della pasticceria con il suo quartiere e la città. Intanto ragioniamo con la proprietà per far partire nel 2018 un programma di mostre-eventi dentro il locale tra fotografia, letteratura, pittura». La lavorazione è durata circa 4 mesi, durante i quali la pasticceria ha messo a disposizione  il locale, il laboratorio e la casa del titolare per riprese e interviste. Circus ha impegnato 15 persone tra regista, operatori di ripresa, montatori ecc. Il costo di realizzazione è di circa 35mila euro più l’organizzazione della proiezione pubblica.

Facciamo due conti:

Con l’aiuto di Marco De Rosa, copywriter di Kontiki adv, agenzia di Casale Monferrato e Treviso che si occupa di comunicazione e consulenza creativa, capiamo quanto impegno e a che costi tocca far fronte per impostare un racconto articolato. «Si tratta di indicazioni generiche, quotazioni pensate per un cliente medio piccolo fatte da un’agenzia piccola e di provincia come noi», spiega Marco. Formazione Per aziende piccole e medio-piccole, può non essere strategico spendere un budget inadeguato, meglio investire nella formazione di una risorsa interna all’uso e alla gestione dei social: una giornata di formazione può costare 250-300 euro e prepara una persona al “che cosa” si può fare e a “come funzionano” gli strumenti. Gestione Un pacchetto di gestione articolata dei social comprende costruzione, monitoraggio, creazione di contenuti testuali e grafici, pianificazine di campagne. Si va dai 500 euro al mese ai 2-3.000. Contenuti social una video infografica di 30 secondi realizzata da un professionista può costare (grafica + montaggio) 400 euro. Contenuti video: impossibile da stimare perché entrano in gioco troppe variabili qualitative, ma “muovere” due professionisti costa almeno 200 euro al giorno ciascuno. Un video può costare 50 euro come 50mila, dipende da durata, qualità, scelte produttive e creative.

 

ernesto brambilla

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