La piattaforma on line Busket garantisce consegne di pane appena sfornato a Milano. E punta ad espandersi

MILANO. Nuove realtà di delivery si affacciano alla porta. Per la verità non sono nuovissime, molte sono nate durante la pandemia quando il boom dell’accoppiata ordine su app-consegna a casa ha portato al proliferare di realtà piccole, pensate per portare il servizio laddove i big ancora non erano arrivati. In provincia, spesso, o in aree meno battute dove aveva senso creare una piccola rete digitale tra esercizi commerciali per organizzare le consegne. Il fenomeno, però, si fa interessante e tocca anche aree urbane, pezzi di città o quartieri dove una realtà che punta in alto (per qualità di prodotto e servizio) può funzionare. È il caso di Busket, che si definisce “filiera urbana di pane naturale” e che ha iniziato dalla zona ovest di Milano. Cosa consegna? Solo pane artigianale di qualità, che arriva a casa del cliente ancora caldo. Si ordinano le pagnotte entro le 19:00 per riceverle a domicilio il giorno successivo, in una delle due fasce orarie scelta al momento del check-out dalla piattaforma (dalle 8.30 alle 12.30 oppure dalle 17.00 alle 21.00). C’è anche il servizio Express, che riserva delle pagnotte sfornate fresche la mattina, pronte per essere acquistate e consegnate in giornata.

La rete dei panettieri e i parametri qualitativi

I requisiti dei panettieri coinvolti nella rete di Busket sono stretti: utilizzo di acqua filtrata, lievito madre, farine di grani antichi moliti a pietra, che vengono selezionate dalla piattaforma stessa. Per la distribuzione viene utilizzato un bus elettrico a impatto zero, che due volte al giorno parte dal Mastro fornaio di quartiere (Christian Villani per Milano ovest, ma la start up si sta espandendo per coprire tutte le zone principali della città) e fa il giro di consegne gratuite. Un algoritmo guida i driver, per ottimizzare i percorsi e dunque i tempi di consegna del pane. «Oggi abbiamo un migliaio di iscritti e 400 clienti attivi nella prima zona, stiamo selezionando altri due fornai per espanderci su altre aree di Milano entro fine anno», ci spiega il fondatore Fabrizio Ferrero. «Il panettiere di quartiere non può più essere quello di una volta, le esigenze del consumatore urbano di oggi sono servizi tecnologici a basso impatto ambientale coniugati a un principio di sostenibilità. La tecnologia ha cambiato tutto perché ci aiuta a ottimizzare il percorso di consegna e a rendere efficiente la distribuzione concentrando le consegne». Le pagnotte sono in linea con le tendenze di consumo più evolute: Farro Integrale Bio, Multicereali Fichi e Noci, Senatore Cappelli Zucca e Semi di Lino solo per citare qualche esempio dell’offerta di Busket. Inoltre il fornaio-produttore può inserire prodotti suoi, focacce e dolci. «Non ci sono costi di affiliazione o royalties, sui pani della nostra linea base paghiamo noi le farine e gli ingredienti e lo remuneriamo per il lavoro che fa; invece tratteniamo una percentuale del 25% sui prodotti del fornaio che lui introduce in vendita e consegna sulla nostra piattaforma».

L'intervista a Fabrizio Ferrero

Il panettiere di quartiere che consegna a casa: un modello che esiste da tempo. Come lo ha cambiato la tecnologia? Busket nasce proprio per continuare a valorizzare l’idea del panettiere di quartiere, perché il pane nel nostro pensiero è il prodotto alimentare più sostenibile che esista. Il modo migliore per consumarlo è farlo vicino a dove lo si produce. La tecnologia applicata al sistema di consegne condivise che abbiamo impostato ci permette un costo di ordine molto più basso rispetto all’utilizzo dei rider. Per logistica condivisa intendo questo: gli utenti rinunciano ad avere il prodotto a casa immediatamente o quasi, le consegne sono organizzate in fasce, con un avviso del momento di consegna con tolleranza di 25 minuti.

Il fenomeno dei micro delivery è in espansione: che cosa li porta sugli scudi? La logistica di ultimissimo miglio nelle città è il nodo da sciogliere e questa soluzione per noi funziona. Noi proponiamo un metodo, quello di agire in porzioni di città più piccole con le consegne condivise. Il che comporta un rischio imprenditoriale, certo, ma il pane lo può permettere perché è un prodotto ad elevata frequenza di acquisto».

Busket fornisce le farine ai fornai che si vogliono affiliare: non temete che questo possa automaticamente allontanare tutti quei panificatori che fanno della selezione delle farine in proprio il loro punto di forza e distinzione? Il nostro obiettivo primario non è un Davide Longoni  (di lui abbiamo parlato anche qui) o simile, un panificatore come lui è già consolidato nel lavorare sulla qualità della produzione. Busket vuole ospitare i fornai che sono disposti a impegnarsi su questo tipo di produzione, lavorando con i mulini di territorio che abbiamo selezionato. Ciò non toglie che chi già di suo opera in questo modo possa entrare nel nostro sistema di consegne, magari adeguandosi solo su 2-3 prodotti. Ai fornai noi proponiamo una vetrina, un approccio di marketing digitale che da soli non potrebbero sviluppare, un’area esclusiva di distribuzione - il loro quartiere - e una nuova clientela che richiede standard elevati di prodotto. Promuoviamo, insomma, la loro professionalità».

Who's Who. 54 enne, figlio “della terra” (il nonno era un agricoltore e allevatore nel basso Piemonte), Fabrizio Ferrero si definisce un “cittadino consumatore di cose buone”. Ha sempre vissuto in città metropolitane, principalmente Milano, e con Busket, startup operativa da sei mesi, ha cercato un modo moderno e attuale, in linea con le tendenze su sostenibilità e tecnologia, di tornare a produrre un pane buono. Viene da una esperienza quasi trentennale nel marketing e nella comunicazione, con focus sul settore food e sul retail. «Ho lavorato in agenzie di comunicazione internazionali e mi sono costruito una esperienza rotonda sulla costruzione di brand in ambito food», dice.

Ernesto Brambilla

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