Si fa presto a dire “colonizzazione”, e forse è eccessivo, ma almeno un movimento di truppe da Oltralpe verso Milano si nota. Negli ultimi giorni hanno aperto due pasticcerie francesi nel capoluogo lombardo, o meglio una francese e una gestita da itali

Si fa presto a dire “colonizzazione”, e forse è eccessivo, ma almeno un movimento di truppe da Oltralpe verso Milano si nota. Negli ultimi giorni hanno aperto due pasticcerie francesi nel capoluogo lombardo, o meglio una francese e una gestita da italiani ma d’ispirazione francese.

Nel primo caso parliamo di Pâtisserie des Rêves, già nota sulla piazza milanese perché presente da fine 2015 in Corso Magenta 7 e ora fresca di apertura della seconda boutique meneghina in Piazza Oberdan 10. Dietro c’è la mano di Philippe Conticini, uno dei più noti chef pasticceri francesi, che ha aperto la “pasticceria dei sogni” in Rue de Bac a Parigi nel 2009 e ha cominciato negli ultimi anni a esportare la sua idea di pasticceria-galleria d’arte in giro per l’Europa. Croissant, pain au chocolat, madeleine e chausson di mele, mignon, biscotti, tavolette di cioccolato, torte, poi una significativa offerta di salato: tutto presentato in uno spazio ordinato e luminoso.

Il nuovo locale di Piazza Oberdan è più piccolo del primo, circa 40 mq contro i 60-70 della boutique di Corso Magenta, e strutturato in maniera diversa: c’è un lungo balcone refrigerato dove sono esposti i dolci, da un lato un layout di scaffali dove il cliente si può servire da solo – in Magenta c’è solo l’opzione del servizio. Tra qualche mese il negozio sarà arricchita da un piccolo dehor esterno.

L'Ile Douce invece è un’idea di Fabrizio Barbato e dei suoi tre soci italiani, trentenni che hanno deciso di trasformare passione e sogno in un locale con una superficie di 60 mq di vendita e 120 in totale in via Porro Lambertenghi 15, quartiere Isola. Ci sono 20 posti a sedere, un laboratorio visibile sia dalla clientela sia dalla strada. «Io ho una laurea in giurisprudenza», spiega Fabrizio a dolcegiornale.it, «la mia è una formazione da autodidatta. Per me i testi di pasticceria erano un antistress piacevolissimo mentre studiavo legge e in particolare sono i dolci francesi che mi hanno conquistato». Così Barbato si è lasciato ispirare e assieme a un compagno di scuola suo conterraneo e altri due giovani molto determinati ha aperto il locale. «Non trovo ci sia tanta differenza a livello di ingredienti tra la pasticceria francese e quella italiana», dice, «ma della tradizione francese mi piace la ricerca dell'estetica. Ci insegnano la cura del dettaglio, dovremmo imparare un po' su questo fronte».

L'offerta de L'Ile Douce si completa con l'offerta di delizie salate, una proposta giornaliera di business lunch servita ai tavolini da bistrot e un ricco brunch servito nei giorni di festa e nei weekend. In laboratorio ci sono cinque persone al lavoro, incluso il pastry chef, mentre altre tre sono nel locale per l'accoglienza e per la gestione dell'afternoon tea, sempre accompagnato da una alzatina con mignon dolci e salate.

 

 

 

 

 

Ernesto Brambilla

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here